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Cancellata la tassa sui container, ma spunta la “robin tax”

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Le veementi proteste delle associazioni spedizionieri e delle realtà portuali contro la tassa sui container hanno convinto il Parlamento a cancellare il nuovo tributo dal Decreto fiscale in approvazione alla Camera. Già ieri il inistero delle Infrastrutture e dei trasporti aveva dato parere negativo nei confronti della norma che, arrivata in serata all’esame della Commissione Bilancio, è stata poi definitivamente bocciata.

Nella mattinata i parlamentari del PD Serracchiani, Romano e Gariglio si erano detti contrari a un aumento della pressione fiscale per gli operatori portuali.
«Il balzello sui container non c’è perché il PD non lo vuole: siamo in questa maggioranza per sostenere la crescita – aveva commentato Serracchiani – Ci sono invece soggetti come Fedriga (il governatore del Friuli Venezia Giulia che aveva accusato il Governo di accanirsi con questa tassa sugli operatori portuali – ndR) che fanno i gufi a danno di economia, porti e logistica e passano il tempo a scrutare l’occasione per scagliarsi contro il Governo». Per la parlamentare «con le Dogane il dialogo non è stato sempre fluido, ma rimangono un presidio istituzionale essenziale e abbiamo fiducia che la collaborazione tra soggetti diversi potrà essere sempre più costruttiva».

«Ha prevalso il buonsenso – ha affermato la deputata di Italia Viva, Raffaella Paita – La soppressione del contributo unificato sui container evita di aggravare il costo del trasporto via mare verso e dall’Italia, era un balzello inutile». I deputati di Cambiamo! sottolineano invece come «l’unico dato evidente è che i partiti della maggioranza ci hanno provato e sono stati colti in flagrante. La passione di questo governo per le tasse è pari solo alla sua incapacità di offrire al Paese le risposte necessarie a rilanciarlo».

Approvazione anche da parte della Filt Cgil. «È un provvedimento che andava assolutamente rimosso per il bene della portualità e del trasporto delle merci del Paese», hanno commentato i segretari nazionali Natale Colombo e Michele De Rose.
Ovviamente festeggiano gli spedizionieri e le associazioni degli operatori portuali che avevano criticato aspramente il provvedimento. «Bene la marcia indietro sulla tassa sui container – ha ribadito il presidente di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo – avvenuta grazie anche al fatto che abbiamo segnalato tempestivamente la cosa. Ma quello che è accaduto è un campanello d’allarme. Occorre una costante regia della politica portuale da parte del MIT per evitare le periodiche intromissioni di altri dicasteri».

Al riguarda Merlo segnala, insieme ad Assiterminal, che sarebbe allo studio una “robin tax” che prevederebbe un aumento del 3% sull’Ires (Imposta sul reddito delle società), relativamente al reddito derivante dalle attività svolte sulla base di autorizzazioni e concessioni portuali, rilasciate ai sensi degli art. 16 e 18, L.84/94.

«È un provvedimento iniquo e discriminante – commenta Merlo – perché i canoni sulle concessioni portuali in Italia sono disomogenei, visto che il ministero dei Trasporti non ha mai emanato l’apposito regolamento e ART non li ha resi omogenei. In questo modo a essere penalizzati saranno coloro che già pagano di più… Come preoccupa il silenzio sui provvedimenti relativi allo spazio marittimo, che potrebbero avere impatti rilevantissimi su tutta la Blue Economy».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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