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Confartigianato poggia il termometro sui trasporti in ATP

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Formazione, tecnologie, rinnovo del parco mezzi, normative più snelle e chiare per il settore. Sono questi gli elementi su cui lavorare per il futuro del trasporto degli alimenti a temperatura controllata emersi nell’ambito del convegno organizzato oggi a Roma da Confartigianato Trasporti. Si tratta di un settore che gode di ottima salute con prospettive di crescita importanti: del 2,5% con punte del 9% nell’ultimo miglio per il trasporto in ATP e del 20% per i farmaci entro il 2030. Numeri ancora più rilevanti se rapportati al panorama attuale – illustrato dal centro studi di Confartigianato – che fa registrare per l’autotrasporto un generale rallentamento dovuto alla frenata della produzione manifatturiera che passa da una crescita del 3,4% del 2017 al 2,3% del 2018

«Il settore dei trasporti a temperatura controllata deve affrontare diverse sfide, prima tra tutte quella della formazione degli addetti – ha sottolineato il segretario di Confartigianato Trasporti, Sergio Lo Monte – che deve essere recepita per elevare la grande specializzazione che esiste in questo comparto». Un altro aspetto è quello dell’upgrade tecnologico, partendo dal rinnovo del parco mezzi utile per inserire nuove tecnologie, in particolare nella parte refrigerante, tecnologie a favore dell’economia delle aziende in quanto consentono di risparmiare carburante e quindi ottimizzare le risorse, ma anche meno impattanti e più ecologiche. Vengono invocate nuove tecnologie anche per far fronte alla concorrenza di altri vettori europei.

«I vettori svizzeri – ha detto Mattia Del Carson, imprenditore di Sondrio – rinnovano il parco mezzi e hanno a disposizione tecnologie che noi non possiamo permetterci. Chi di noi ha un sistema per monitorare da remoto le temperature nel vano di carico?». Quindi gli imprenditori chiedono sostegno agli investimenti in tecnologia, ma anche norme più chiare per ottimizzare i carichi in caso di commistione di merci diverse oppure indicazioni per cautelarsi in caso di merce caricata a una temperatura non idonea.

All’ordine del giorno anche la richiesta di snellimenti burocratici che potrebbero arrivare con l’ottimizzazione della piattaforma informativa per i certificati ATP avviata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a partire dal 2016 ed entrata in servizio definitivamente a febbraio 2018. «Stiamo lavorando al decongestionamento dei tempi di attesa – ha comunicato Cristina Qirjaku, dirigente del Mit – ma attendiamo anche indicazioni utili dagli operatori del settore per migliorare l’attività della piattaforma, nata anche per combattere la contraffazione dei certificati». Un’altra sfida per la competitività delle aziende italiane che spesso si trovano sulla stessa strada con vettori che hanno certificati emessi in Olanda e firmati a Sofia.

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