Grido d’allarme di Confartigianato Trasporti contro il cabotaggio abusivo e le illegalità che stanno distruggendo l’autotrasporto italiano. In un comunicato stampa l’organizzazione sottolinea come «l’autotrasporto artigiano sia sempre più sotto scacco di chi ritiene che il prezzo dei servizi di trasporto debba continuare a calare, anche sotto il livello dei costi d’esercizio, nell’interesse della competizione internazionale e in spregio alla dignità degli operatori del settore». Confartigianato T. individua poi nel fenomeno del cabotaggio abusivo («allargatosi a dismisura sotto gli occhi degli organi preposti al controllo») uno dei problemi più urgenti da risolvere: «Le frodi fiscali, il contrabbando e il riciclaggio nonché lo sfruttamento degli autisti passano inosservati alle frontiere e arrivano ai destinatari con l’esclusione totale della responsabilità dei mittenti».
Confartigianato T. ne deduce quindi che, pur avendo apprezzato lo stanziamento triennale del Governo delle risorse che permettono di compensare parte dei maggiori costi rispetto ai competitors europei, «bisogna contrastare l’illegalità diffusa agendo sul versante delle regole, per le quali servono modifiche significative. In particolare, è necessaria la ripubblicazione dei costi d’esercizio da parte del ministero dei Trasporti e il rispetto della data certa per il pagamento dei servizi di trasporto» I costi minimi, secondo Confartigianato, avranno l’effetto di evitare i continui ribassi delle tariffe, mentre la data certa favorirà la sicurezza per programmare sia l’ordinaria gestione finanziaria che gli investimenti dell’impresa. «Accanto a queste due richieste, a costo zero per le casse dello Stato – conclude la comunicazione – deve essere infine aggiunta l’estensione della responsabilità diretta al committente, che attualmente si ferma al primo vettore, rendendo così tutta la filiera corresponsabile della tracciabilità dei pagamenti».