La settimana scorsa la polizia municipale di Modena ha controllato un tratto di strada di pochi chilometri, quello tra l’uscita dell’A1 di Modena Nord e la via Emilia Ovest, affiancata dal Centro Mobile di revisione (CMR) del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha tutto ciò che serve per effettuare verifiche approfondite in pochi minuti anche rispetto alle strumentazioni del veicolo. Il risultato è davvero straordinario: sono stati fermati 22 veicoli e sono state accertate 33 infrazioni. Quindi in diversi casi lo stesso veicolo è stato punito più volte. Ma quello che colpisce è la gravità delle violazioni, opera il più delle volte di veicoli stranieri. La stessa polizia, per esempio, riferisce di due veicoli ai quali è stata ritirata la carta di circolazione (impedendo quindi di continuare la marcia), tanto erano disastrate le loro condizioni. Controllati con il CMR – infatti – sui due veicoli (uno con targa rumeno e l’altra di proprietà di un’azienda sarda) sono emerse delle inefficienze giudicate pericolose per la circolazione stradale: alcune luci non funzionavano, i freni non riuscivano più a fare il proprio lavoro, ma soprattutto sul telaio emergevano diversi punti di rottura. Per entrambi – come detto – è partito lo stop.
Ugualmente stoppato – nel senso di sottoposto a fermo amministrativo – un camion con targa bielorussa, che stava facendo attività di cabotaggio senza disporre della regolare documentazione. E per riavere il camion adesso l’azienda dovrà pagare una sanzione di 9.500 euro.
Multa un po’ meno pesante per un autista croato che circolava con il tachigrafo alterato dal posizionamento della calamita sul sensore. Qui è scattato il ritiro della patente e una sanzione di 1.800 euro, ma il camion non è stato sottoposto a fermo, perché lo stesso conducente ha immediatamente versato l’importo. Per la cronaca, a essere multati per mancato rispetto delle ore di guida e di riposo sono stati complessivamente sette autisti.