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Coronavirus: i committenti vietano l’uso dei bagni agli autisti

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Ci sono le code al Brennero, le attese nei porti, gli stress indotti dai timori del contagio, i bar e i ristoranti che chiudono alle 18. E adesso proprio a chi ogni giorno si muove in queste condizioni per rifornire farmacie e negozi di generi alimentari in tutta Italia viene precluso anche l’uso dei bagni. Sempre più aziende committenti, infatti, stanno affiggendo cartelli e inviando circolari alle imprese di autotrasporto per precisare che i loro servizi igienici sono off-limits per i trasportatori. Lo denuncia, con condimento di condanna senza mezzi termini, il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè: «Molti autisti, una volta caricata o scaricata la merce, non possono nemmeno andarsi a lavare le mani, che è una delle prime misure prescritte in questi tempi: i committenti non glielo consentono. È vero che, recependo una nostra istanza, il Governo ha concesso agli autogrill di rimanere aperti garantendo la continuità del servizio (notizia decisamente positiva), ma l’atteggiamento delle aziende che negano i bagni a chi macina chilometri per onorare i propri impegni è inqualificabile».

Altro problema denunciato dagli autisti è la carenza di mascherine, introvabili per molte imprese anche se obbligatorie per la categoria. «Abbiamo comunicato la nostra disponibilità ad acquistarle alla Protezione civile che, per evitare episodi di sciacallaggio, ne ha giustamente avocata a sé la gestione, e siamo in attesa di una risposta», conclude il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio.

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