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Dal 2015 taglio del 15% dei rimborsi accise per l’autotrasporto. Così lo Stato incasserà 350 mln in meno

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Mettiamo per un attimo da parte i costi minimi per considerare alcune misure molto importanti che colpiranno l’autotrasporto nei prossimi mesi. Tra queste, c’è quella prevista già nella legge di Stabilità dello scorso anno, che consiste nella riduzione del 15% delle restituzioni delle accise pagate dagli autotrasportatori nel momento in cui acquistano gasolio.
Non si tratta dell’unica misura. Un comunicato della Fiap dei giorni scorsi, infatti, la metteva insieme alla mancata nomina dei vertici dell’Albo, al mancato trasferimento delle competenze in materia di tenuta dell’albo dalle province alle Motorizzazioni civili, alla mancata conferma nel decreto Sblocca Italia e dei provvedimenti contro il cabotaggio abusivo. Tutte cose che il governo aveva promesso di fare e che invece ancora non fa.

Ma torniamo al gasolio per quantificare quanto questa misura vada ad incidere sui bilanci di un’impresa di autotrasporto, unitamente a un incremento dell’accisa di due centesimi, anche questo atteso per inizio 2015. Paolo Uggè, nel suo consueto commento settimanale, parla di circa 2000-2500 euro a camion. Che di per sé non è poca cosa. Ma soprattutto il presidente di Fai-Conftrasporto sottolinea l’effetto boomerang che un tale provvedimento finirebbe per produrre, deprimendo le entrate dello Stato quando invece si punterebbe a incrementarle.  
Consideriamo cioè quanti veicoli italiani partono e tornano per missioni all’estero e quanti veicoli stranieri si rechino in Italia per missioni di trasporto. Tutti questi mezzi, sapendo che oltre confine il gasolio costa meno, evitano di fare rifornimento in Italia e così facendo tolgono dai bilanci dello Stato la relativa accisa e la relativa Iva. Già oggi è così, ma domani quando il fossato tra il prezzo italiano e quello degli altri paesi confinanti si andrà allargando. E a maggior ragione, a scavare il fossato è la sentenza della Corte di Giustizia europea che ha precisato che non va versata alcuna accisa ulteriore per quel gasolio acquistato in un paese e immesso in serbatoi supplementari se questo gasolio viene utilizzato per la semplice trazione. E tutti sappiamo quanto l’utilizzo dei serbatoi supplementari sia oggi la regola tra gli autotrasportatori, proprio per cercare di ottimizzare l’acquisto di gasolio, facendolo nei luoghi in cui è più conveniente.
Ebbene, dai conti del centro studi della Confederazione presieduta da Uggè le minori entrate per lo Stato in termini di Iva e di imposte sarà di oltre 350 milioni di euro. Sicuramente di più di quanto incasserebbe lo Stato dalla riduzione dei rimborsi sulle accise. E allora siamo sicuri che stiamo andando nella giusta direzione?

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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