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Di nuovo code al Brennero: Anita nutre dubbi sulla buona fede austriaca e chiede intervento della ministra

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A volte ritornano. Sempre più spesso e pure lunghissime. Parliamo di code e in particolare di quelle che ormai con frequenza sempre maggiore vanno in scena sul versante sud del Brennero per i mezzi pesanti, costringendo gli autisti a sostare ai bordi dell’Autostrada A22, oltre a tutti gli atri disagi derivanti dall’emergenza Coronavirus. L’ultima replica – andata in onda venerdì 8 maggio – ha innervosito non poco il presidente di ANITA, Thomas Baumgartner, per due ragioni essenziali. Una è di natura per così dire giuridica perché – come ribadisce il presidente scuotendo la testa – non si capisce il perché se esiste «un intervento di Bruxelles, che con i “green corridors” ha raccomandato a ogni Stato membro di garantire che i mezzi per il trasporto delle merci non subiscano ai confini soste oltre un massimo 15 minuti per i necessari controlli Covid, al Brennero continuano a esserci rallentamenti che fanno sostare i mezzi pesanti per ore e ore»

Thomas Baumgartner presidente di Anita, ritiene che le code al Brennero per un verso non rispettino le raccomandazioni europee sui corridoi verdi, da attraversare in 15 minuti e, dall’altra, sia l’effetto di una politica concorrenziale dell’Austria a scapito delle nostre esportazioni

La seconda è di carattere più commerciale o, per meglio dire, di concorrenza tra paesi. Perché «è singolare – sottolinea malizioso Baumgartner – che non appena aumenta il flusso del traffico merci al Brennero, in uscita dall’Italia, riprendano i controlli sanitari a tappeto, su tutti gli autisti, da parte austriaca». Di fronte a un tale scenario viene naturale «pensare a una strumentalizzazione dell’emergenza per bloccare l’economia italiana, così come ha fatto finora, utilizzando la motivazione ambientale. Ciò non è più tollerabile e merita una risposta altrettanto forte da parte del nostro Governo, per scardinare entrambe».
Secondo il presidente di ANITA, cioè, è necessario che un settore come l’autotrasporto, la cui importanza è apparsa evidente nel corso di questa emergenza, sia salvaguardato e messo al riparo da iniziative austriache contrarie alla libera circolazione e alla concorrenza. E al riguardo, secondo Baumgartner, è necessario che la ministra Paola De Micheli «intervenga affinché venga ripristinata l’osservanza delle raccomandazioni europee sui controlli sanitari ai confini e che vengano eliminate definitivamente tutte le limitazioni poste dal Tirolo al transito delle merci su strada, a partire dai divieti di transito di sabato, dal divieto di transito notturno al divieto settoriale». Se a tutto questo si aggiungesse anche la riduzione del pedaggio notturno lungo l’autostrada austriaca dal Brennero a Innsbruck fino al livello consentito dalle normative europee, il traffico si spalmerebbe lungo le 24 ore e non ci sarebbero più nemmeno i picchi delle ore mattutine.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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