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Daimler Truck e Toyota fondono Fuso e Hino in un’unica società

«La transizione costa e pretende economia di scala». Così, Martin Daum, AD di Daimler Truck, ha giustificato l’accordo siglato ieri a Tokyo con Toyota per unire le attività di sviluppo, di approvvigionamento e di produzione di Mitsubishi Fuso e di Hino Motors, la prima di proprietà del gruppo tedesco, la seconda controllata dal gigante giapponese. Resteranno distinte soltante le attività commerciali

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La transizione energetica costa cara. È vero per un’azienda di autotrasporto quando si reca ad acquistare un camion elettrico o equipaggiato con una tecnologia avanzata, ma è vero pure per un costruttore di veicoli, che deve investire tanti soldi in ricerca, sviluppo e reingegnerizzazione. Martin Daum, amministratore delegato di Daimler Truck, ieri a Tokyo lo ha detto a chiare lettere: «Stiamo accelerando verso le emissioni zero, ma c’è una sfida importante: i finanziamenti necessari a questo scopo». E poi in maniera ancora più chiara ha aggiunto che «c’è un solo modo per far funzionare questo sviluppo tecnologico parallelo: le economie di scala».

Un concetto esemplare espresso per giustificare quanto avvenuto ieri a Tokyo: la firma di un accordo preliminare tra la società tedesca – per esteso: Daimler Truck Holding AG – e il principale costruttore di veicoli al mondo, vale a dire la Toyota Motor Corporation, finalizzato a unire insieme due delle loro società. Più precisamente il memorandum d’intesa serve a fondere in un’unica holding le attività di Mitsubishi Fuso Truck and Bus Corp, che è completamente di proprietà di Daimler, con la Hino Motors, che è una società controllata di Toyota. Con ogni probabilità le azioni della nuova società saranno quotate alla Borsa di Tokyo.

In realtà, a livello commerciale, le due realtà resteranno distinte, ma in quei contesti in cui è più facile generare economie di scala – per dirla con Daum – uniranno le forze. Vale a dire nello sviluppo, nell’approvvigionamento di componentistica e nella produzione. Daimler Truck e Toyota saranno soci paritetici e quindi investiranno in egual misura nella società e collaboreranno a sviluppare l’alimentazione a idrogeno, ma anche a far progredire la connettività e la guida autonoma. Il riferimento all’idrogeno, presente nel comunicato ufficiale, non è causale. Sempre Daum ha sottolineato come questo combustile sia considerato da Daimler Truck il «futuro» della mobilità.
L’accordo definitivo tra le due società sarà firmato nel primo trimestre del 2024, mentre la transazione dovrebbe diventare operativa entro la fine del prossimo anno.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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