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Vrent, una flotta che sfida il vento della transizione

In un mondo dove la transizione non è solo ecologica ma profondamente culturale, Fabio Telese guida una holding che investe non solo in mezzi, ma in persone, competenze e relazioni. Un ecosistema in continua evoluzione, dove il noleggio diventa bussola, l’intelligenza artificiale entra in officina e il valore più grande resta quello umano: la fiducia, la famiglia, la visione condivisa

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C’è un momento in cui un’azienda smette di essere un’impresa e diventa un’idea che cammina. Quando il suo fondatore non si identifica più con un ruolo, ma con una visione. È quello che è accaduto a Fabio Telese e alla sua Vrent, oggi cuore pulsante di una galassia di imprese che orbitano attorno al mondo dei trasporti, dell’automotive e della mobilità sostenibile.

«Non posso più essere identificato solo come l’uomo di Vrent», puntualizza Telese. «Oggi sono il timoniere di una holding che costruisce relazioni e crea opportunità. Restiamo ancorati al tronco dei trasporti pesanti, ma abbiamo fatto crescere rami compatibili con ciò che sappiamo fare meglio». E quei rami, oggi, formano un albero robusto e vitale. Dalla importazione in Italia dei veicoli Ford Truck a quella dei bus elettrici Karsan, dalle officine Ecozip nate in collaborazione con i gruppi Maurelli e Farid, fino alle nuove società di noleggio, come la Will Share, entrate nella galassia del gruppo negli ultimi mesi. 

Un albero che cresce perché è vivo, e che continua a generare frutti e nuove direzioni. Ma in che modo?

La flotta delle barche veloci

Fabio Telese sullo stand di Ecomondo 2025 (foto di Francesco – Obiettivi d’arte)

Per Telese il vero segreto non è la dimensione, ma la flessibilità. «Non abbiamo costruito una grande nave», risponde con una metafora che gli è cara, «ma una flotta di barche veloci. Perché in un mare in continuo mutamento, serve agilità. Se cambia il vento, noi viriamo subito. Non dobbiamo girare una prua da 200 metri: basta una manovra e siamo nella nuova rotta».

È un’immagine che spiega più di mille piani industriali: un gruppo fatto di entità autonome ma interconnesse, leggere, capaci di muoversi rapidamente tra le onde di una transizione epocale. Una transizione che, come sottolinea Telese, «non è solo ecologica, ma culturale». Ma questo concetto va chiarito meglio.

La transizione culturale

«Chi pensa che la transizione sia ecologica non ha capito l’essenza del cambiamento», spiega ulteriormente Telese. E poi sciorina esempi: «Oggi non si tratta solo di passare dal diesel all’elettrico, ma di cambiare mentalità. Capire che il software sui veicoli conterà più dell’hardware meccanico o che l’efficienza si misura nella capacità di creare ecosistemi, non solo prodotti”. Ma soprattutto – puntualizza citando Henry Ford – «il progresso non si realizza quando pochi lo dominano, ma quando tutti possono beneficiarne».

Per questo la Holding Telese non investe soltanto in mezzi, ma in reti di officine, competenze, persone e alleanze strategiche, innovazione, come quella che introdurrà l’intelligenza artificiale nella quantificazione dei preventivi nelle officine e finalizzata a contenere i costi di riparazione. È un network in costruzione continua, che cresce in modo organico, spinto dalla stessa energia con cui una pianta si ramifica verso la luce. 

Il noleggio come bussola del cambiamento

È importante sottolineare come in tutto questo il noleggio ha funzionato come una palestra per la flessibilità, perché è stata e continua a essere una sorta di finestra aperta sul presente. «Il noleggio è la nostra cartina tornasole», argomenta ancora Telese. «Quando parlo con un cliente e gli chiedo cosa vuole, compro quello che lui vuole. E questo è il modo più diretto per capire dove sta andando il mercato».

Attraverso il noleggio, Vrent capta le esigenze reali del settore, anticipa le tendenze e sperimenta in tempo reale. È così che l’azienda — e ora il gruppo — è riuscita a crescere in un momento in cui molti si sono fermati, raggiungendo una dimensione che, sommando le varie attività, sfiora i 300 milioni di euro di fatturato e i 150 dipendenti.

L’attenzione alle persone e alle loro motivazioni emerge evidente nel premio «Cinghiale dell’anno», assegnato a chi all’interno dell’azienda ha dimostrato competenze in grado di metterlo in particolare luce. Per il 2025 lo ha ricevuto Marcello Ciofalo, responsabile per la gestione delle gare

La selezione naturale delle imprese

In un mercato che cambia così in fretta, la partita si gioca prima di tutto sulla visione. «Ci è capitato in tempi recenti di rilevare aziende in difficoltà», chiarisce Telese. «E quasi sempre sono realtà che non hanno colto il cambiamento. È una selezione naturale: chi non si evolve, scompare». Dietro questa filosofia non c’è cinismo, ma lucidità. In un contesto in cui il tempo ridisegna continuamente i criteri, le logiche e gli strumenti della mobilità, la sopravvivenza passa dalla capacità di guardare avanti, di rimanere sulle onde e tenersi distanti da una possibile tempesta in arrivo.

Famiglie, non solo soci

il taglio della torta per i 17 anni di Vrent, compleanno festeggiato tramite la kermesse «Vrent & Friends», tradizionale appuntamento che il gruppo dà ogni anno nel corso di Ecomondo ai suoi partner, collaboratori e amici

Sia chiaro: Telese parla di IA, di network, di innovazione, ma nel cuore del suo progetto batte qualcosa di profondamente umano. Lo si capisce quando parla dei suoi partner, che non concepisce come semplici alleati d’affari, ma gruppi familiari con cui condividere momenti di vita ulteriori rispetto al lavoro, con cui stabilisce quella che Telese definisce una «sinergia intima», capace di creare un autentico collante. «Io ho un alto concetto di famiglia – dice – e quando trovo famiglie sane, trovo anche società sane. Con Maurelli o con Orecchia ci lega un rapporto profondo, fatto di fiducia e valori comuni. Quindi anche se abbiamo profonde diversità nel modo con cui approcciamo il business, siamo tutti uniti da uno spirito sano che ci rende fortemente compatibili».

È questo spirito autentico a rendere il gruppo Telese un organismo vivo: dove le persone contano quanto i numeri e i progetti nascono da un’intesa più che da un contratto.

L’azienda che nascerà

Tra gli investimenti più recenti ci sono nuove officine, nuovi veicoli (la flotta attuale, dopo i 220 veicoli frigo acquisiti per intercettare una crescente domanda di trasporti a temperatura controllata, raggiunge le 3.000 unità), società di noleggio per oltre 40 milioni di euro. E in previsione quelli per il 2026 saranno anche superiori. Ma quando gli si chiede qual è, oggi, la società più strategica del gruppo, Telese sorride: «Quella che non ho ancora fatto, ma che è già nata nella mia testa. Perché per creare un’azienda non serve un notaio o un edificio: basta un’idea». E in questa frase c’è esattamente il destino di un imprenditore, costretto a vivere in continuo movimento perché, come lui stesso ammette, riesce «a cogliere quello che sta per accadere qualche attimo prima che accada».
Un po’ come una barca che sente il vento prima ancora che arrivi.

Il gruppo Vrent poggia su valori tangibili: nel corso della festa per i 17 anni della società, Fabio Talese ha fatto una donazione a Emergency, nella persona della presidente Rossella Miccio. E per il prossimo anno si è già attivato insieme ai suoi partner per poter donare un paio di ambulanze da inviare in aree calde del Pianeta come il Sudan.

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