«Per cambiare il Paese, e restituirlo competitivo sullo scenario internazionale, c’è bisogno dello sforzo di tutti, compreso il nostro». Sono le parole che la presidente della CNA-Fita, Cinzia Franchini, scrive al presidente del consiglio Matteo Renzi per suggerire alcuni possibili spunti per riformare positivamente il settore dell’autotrasporto. Quali sono questi spunti?
Franchini parte dai fondi destinati alla categoria, che andrebbero resi strutturali, assicurandoli per un triennio almeno e rendendoli disponibili nella contabilità annuale delle aziende. Come esempi virtuosi vengono citati le deduzioni forfettarie, le riduzioni dei premi Inail e il rimborso trimestrale delle accise. Discorso a parte per i pedaggi autostradali che secondo Franchini andrebbero resi fruibili al Telepass, destinandoli unicamente al conto terzi e introducendo maggiore premialità per i veicoli più sostenibili.
Rispetto alla formazione, Franchini propone di unificare i contributi in un unico fondo annuale e di evitare di renderli disponibili soltanto a pochi enti di emanazione esclusiva di alcune associazioni presenti nell’Albo degli Autotrasportatori.
Già, l’Albo. Su questo organismo la presidente della Fita definisce «stentata» la riforma in corso, incapace di rispondere all’istanza di cambiamento e di scalfirne la visione diffusa di un “poltronificio”. Da qui la proposta forte della Franchini di eliminare l’Albo, utilizzando il Registro Elettronico Nazionale come riferimento per la gestione delle imprese in conto terzi e la Motorizzazione centrale come referente per la gestione burocratico-amministrativa, all’interno di una gestione centralizzata del Ministero dei Trasporti.
A raffica le altre proposte:
– limite drastico alla sub-vezione con un massimo di un passaggio;
– limite obbligatorio di 30 giorni per i pagamenti;
– reintroduzione della capacità di portata minima per il trasporto in conto terzi;
– contratto scritto obbligatorio;
– rendicontazione a parte rispetto alla fattura dei costi sostenuti per carburante e pedaggi da addebitare tali e quali al committente;
– conservazione dell’azione diretta con aggiunta di una mediazione patrocinata dalle stesse associazioni di categoria per estromettere dalla relazione commerciale il primo vettore che non abbia pagato per promuovere chi ha effettuato il servizio al ruolo di primo vettore.
Guardando poi fuori dall’Italia Franchini suggerisce l’attivazione della clausola di salvaguardia, l’obbligatorietà per i vettori esteri in cabotaggio di utilizzare il Telepass o altri strumenti telematici, l’armonizzazione (con espressa richiesta a Bruxelles) delle condizioni operative delle imprese, partendo dal “gasolio professionale”.
Franchini scrive al governo: «Caro Renzi, elimina l’Albo dell’Autotrasporto»
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