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Il De Luca «senzadeleghe» ironizza sul Lupi «pigliatutto»: «Sembra la figlia di Fantozzi»

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L’autotrasporto lo sa bene: di deleghe, al ministero dei Trasporti, non si parla. La cosa risulta particolarmente indigesta al vice-ministro democratico Vincenzo De Luca, che interpreta questo accentramento di tutto nelle mani del ministro, il pidiellino Maurizio Lupi, come un taglia-fuori di un partito a danno dell’altro. Un pensiero che affida spesso, ormai con cadenza quasi quotidiana, a post su Facebook al fulmicotone che puntano dritto non soltanto contro il PDL, ma anche contro quei colleghi di partito che non gli hanno perdonato il fatto di non aver lasciato l’incarico da sindaco di Salerno: «Il più grande Ministero di spesa del Paese – ha scritto l’8 settembre – rischia in questo momento di restare appannaggio di una sola forza politica. Il PD decida se vuole avere dignità politica e se vuole dimostrare di avere gli attributi, altrimenti possiamo anche fare gli esercizi spirituali». E appena un giorno prima sottolineava: «io non voglio niente, chiedo solo il rispetto della legge che disciplina le competenze nell’ambito dei Ministeri ed affida le deleghe al Viceministro».

Ma il clou dell’esternazione il viceministro l’ha raggiunto ieri sera alla festa del suo partito a Genova, quando dopo essersi nuovamente lamentato del fatto che «A cinque mesi dall’insediamento del governo, è clamoroso che io non abbia ancora ricevuto le deleghe» e dopo aver confermato  nuovamente che «tutto quello che accade alle Infrastrutture è nelle mani del Pdl», ha anche sottolineato che «il mio interlocutore è il presidente del Consiglio Enrico Letta», che di fatto ha competenza a dispensare le deleghe e non lo ha ancora fatto. E a questo punto, quasi per ribadire il fatto che il vero bersaglio della polemica è più il presidente del consiglio che non il ministro in carica, ha sparato una battuta violenta: «Con Lupi abbiamo soltanto un conflitto aperto sul piano estetico, perché io non sarò Brad Pitt, ma lui sembra la figlia di Fantozzi…».

Battuta che Lupi sicuramente non ha gradito e che anzi rende ancora più insopportabile la conivnvenza al ministero. Al punto che si ipotizza possa avanzare allo stesso presidente del consiglio una richiesta di estromissione di De Luca dal ministero, per lasciargli soltanto la carica di sindaco. Perché la partita, poi, è tutta qui: fin quando De Luca non rinuncia alla poltrona di sindaco nessuno ha intenzione di affidargli le deleghe, ma d’altra parte lui è deciso a non mollare il posto di sindaco se prima non ottiene le deleghe.

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