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Il governo invita TrasportoUnito ad aderire al Protocollo del 28/11. Critiche dalle altre associazioni

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Non è stato un incontro particolarmente vivace, né ricco di novità quello tra governo e associazioni di categoria che si è svolto il 17 dicembre a Roma. Un incontro suddiviso in due momenti: il primo presieduto dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi; il secondo gestito dal sottosegretario Rocco Girlanda.
Non ci sono grandi novità soprattutto perché molte questioni aperte sono state instradate, ma attendono ancora definitiva formalizzazione normativa. Insomma, si sono presi in esame gli emendamenti favorevoli all’autotrasporto introdotto nella Legge di Stabilità che comunque attende l’approvazione, si è discusso di cabotaggio abusivo e di distorto uso del distacco transnazionale e delle modalità pratiche con cui fronteggiarlo, sono stati costituiti i tavoli dedicati alle questioni specifiche delle isole e per questa ragione sono state invitate le associazioni a individuare un rappresentante, con cui partecipare a questi tavoli.

Ma la questione più spinosa è apparsa soprattutto quella relativa alla presenza al tavolo di confronto di Trasportounito. Unatras, Anita e le altre associazioni che avevano revocato il fermo si sono dette critiche della decisione di ammettere anche chi aveva insistito per proclamarlo. Ma da questo punto di vista il sottosegretario Girlanda ha preso una strada precisa, fondata sul dialogo guidato. In pratica la sua posizione è di considerare il protocollo sottoscritto lo scorso 28 novembre una sorta di Costituzione dei rapporti governo-associazioni (Girlanda ha detto letteralmente «la spina dorsale»), l’unica autentica fonte chiamata a ispirare il ministero nell’azione dedicata all’autotrasporto. Protocollo sicuramente integrabile, ma in ogni caso senza stravolgerne l’impianto. Proprio per questo ha invitato espressamente anche TrasportoUnito ad aderire al Protocollo, proponendo liberamente eventuali integrazioni.
C’è da segnalare, sempre su questo tema, la presa di posizione di Confetra che nei giorni scorsi, nel corso della sua Assemblea Generale, ha di fatto condiviso le posizioni di TrasportoUnito, in particolare laddove questa associazione richiede di tagliare i contributi finanziari a pioggia concessi dallo Stato all’autotrasporto

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