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In Svizzera dilaga la ferrovia (67,5%): trasporto su gomma al 30,7%

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Cosa provate quando transitate per la Svizzera? Difficoltà dovuta alla burocrazia e agli orari della dogana, elevato rischio di incorrere in sanzioni, costi di transito elevati. E in effetti il paese elvetico non nega di avere una politica finalizzata a scoraggiare il più possibile il ricorso alla gomma nel trasporto. Una politica che paga, visto che i dati dicono che nel primo semestre del 2014, con un incremento del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2013, il trasporto per ferrovia raggiunge la soglia del 67,5%, la più alta da quando, nel 2001, è stata introdotta la tassa sul traffico pesante commisurata alla prestazione. Per voler trasformare queste percentuali in numeri assoluti si tenga presente che, attraverso lo Alpi svizzere sono transitate complessivamente 20 milioni, di cui 13,4 appunto sono state assorbite dalla ferrovia. L’incremento maggiore, rispetto ai singoli comparti ferroviari, lo hanno avuto il trasporto in carri completi (+6,2%) e il traffico combinato non accompagnato (+ 5,4%).
Andamento opposto per la strada, crollata a 6,5 milioni di tonnellate, pari a un -1,6%, mentre i transiti alpini di veicoli sono diventati 567.000, vale a dire circa 7.000 in meno rispetto al primo semestre 2013 (-1,3%).
Restringendo l’analisi ai soli alpini, è l’asse del San Gottardo il più gettonato dalla ferrovia visto che qui il traffico cresce del 5,8% rispetto al primo semestre del 2013, mentre l’asse del Sempione lievita del 4,5%. La gomma invece retrocede in particolare sul San Bernardino (-4,8%) e sul Gran San Bernardo (-3,1%).
Dietro questi dati, però, non c’è soltanto la scelta strategica della Svizzera di privilegiare la ferrovia, ma anche la difficoltà che ancora attraverso l’economia italiana e le forti nevicate che nel corso dell’inverno hanno in diverse occasioni bloccato le strade.

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