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Intermodadria, progetto UE per finanziare soluzioni intermodali nel medio-basso Adriatico

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Mentre a Nord dell’Adriatico i porti del NAPA riconfermano il patto di alleanza, nel centro dello stesso mare parte il progetto europeo chiamato Intermodadria, finalizzato a sviluppare soluzioni per trasporto intermodale, soprattutto integrando il trasporto marittimo di corto raggio in una catena logistica che passa innanzi tutto dal miglioramento dell’accessibilità ai porti dalla strada. 
Per finanziare questa e altre attività il progetto – che durerà 30 mesi – può contare su un finanziamento che attualmente è di 2.508.000 euro. 
Attualmente i porti dell’area interessata dal progetto hanno differenti livelli di accessibilità alle infrastrutture di trasporto nell’entroterra, in particolare rispetto all’accessibilità alla rete ferroviaria e alla disponibilità di efficienti servizi di trasporto ferroviario a supporto dei traffici portuali.
Mentre alcuni porti hanno intrapreso progetti di investimento significativi per aumentare le infrastrutture ferroviarie e il collegamento alla rete ferroviaria nazionale, altri porti non saranno serviti nel breve e medio periodo da servizi ferroviari e infrastrutture moderne. Pertanto, vanno studiati servizi di logistica per consentire il trasbordo delle unità di carico su strada, ferrovia e nave durante uno stesso viaggio per raggiungere la destinazione finale. Questo è particolarmente rilevante per le linee marittime miste merci-persone che collegano le due sponde del mare Adriatico.
L’analisi implementata fornirà un quadro aggiornato della capacità e del livello di utilizzo delle infrastrutture stradali e ferroviarie che collegano i porti adriatici con la aree di origine o di destinazione dei flussi merci; una maggiore consapevolezza della provenienza e la destinazione principale per i flussi di merci che attraversano i porti adriatici; soluzioni per risolvere i colli di bottiglia amministrativi e gestionali che riducono l’attrattività di soluzioni di trasporto intermodale e retro porto, oltre a una maggiore consapevolezza delle opportunità professionali nei settori marittimo, portuale e della logistica. Infine, l’analisi metterà in evidenza l’accessibilità dei traffici portuali alla rete TEN-T e la rete SEETO nei Balcani occidentali.
Capofila del progetto è la Regione Marche, affiancata da una serie di altri enti tra i quali l’Autorità portuale di Ancona, l’Interporto delle Marche, il Consorzio per la formazione logistica intermodale, l’Autorità portuale di Igoumenitsa, la National Technical University of Athens, l’Autorità portuale del Levante (Bari, Barletta, Monopoli), l’Albanian Institute of Transport, Port of Bar Holfing Company, Intermodal Transport Cluster, Port of Ploce Authority e Agenzia delle Dogane.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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