L’alcol è il grande protagonista sulle strade italiane di questo inizio 2020. Tanti, troppi morti hanno sollevato in fretta polemiche e ricette approssimative e frettolose. Secondo il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto, Paolo Uggè, bisognerebbe evitare di scivolare nella demagogia e cercare di concentrarsi invece sulla prevenzione. In che modo? Avendo in coraggio di «prendere il “toro per le corna” avanzando proposte concrete. Sulla guida in stato di ebbrezza – propone Uggè – è possibile rendere obbligatorio il sistema che impedisce la messa in moto di un veicolo a motore se il conducente si accinge a mettersi alla guida in stato di ebbrezza». Un sistema che peraltro alcuni costruttori di camion hanno già tra gli optional e al quale i parlamentari dovrebbe prestare attenzione – prosegue Uggè – invece che «legiferare sui monopattini». Anche perché – nota il vicepresidente di Conftrasporto – rispetto ai monopattini è facile prevedere un prossimo incremento dell’incidentalità: «Ai troppi ciclisti che percorrono i marciapiedi delle città o le strade senza alcun riguardo per le norme si aggiungeranno questi nuovi soggetti».
Ma Uggè è un fiume in piena e torna a parlare, tra le cose da fare e che non si fanno, della lentezza con cui si revisionano i camion in Italia perché non se ne delega il compito alle officine private o dell’incongruenza di consentire a veicoli con 108 tonnellate di portata di dissestare i fondi stradali. Da qui il doppio invito a costruire «un confronto pubblico tra rappresentanti del governo e delle forze politiche con esperti e conoscitori di questi principi fondamentali» e quello di organizzare un coordinamento per la mobilità «istituendo una Consulta o un Dipartimento che ponga al centro del suo operare la sicurezza e le misure sulla mobilità che oggi, talvolta, vengono gestite a livello locale». «La mobilità – conclude Uggè – è un sistema complesso che deve essere affrontato con la necessaria conoscenza, al di là dell’appartenenza politica».