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La Sicilia è sempre più… ferma

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Il fermo dell’autotrasporto siciliano voluto dall’Aias appoggiato dei produttori agricoli chiamato dei Forconi sta ormai paralizzando la Sicilia. Il secondo giorno la protesta è stata forse più allargata del primo. Intanto ha conquistato pure le marinerie di diverse Catania e Termini Imerese. Inoltre, ha coperto zone di territorio più ampie. Purtroppo si segnala uno scontro, a Lentini, dove un commerciante ambulante di 33 anni, dopo aver cercato di forzare il blocco ed essere stato bloccato dai manifestanti, ha risposto con una coltellata in faccia a un trasportatore coetaneo (prognosi di 25 giorni), che gli è costata una denuncia per lesioni gravi.
Le ragioni della protesta sono note: aumento del costo del carburante (in Sicilia molto più alto che altrove), pagamenti della committenza secondo tempi non prevedibili, polizze assicurative senza controllo, rete infrastrutturale inadeguata. Ma torniamo al territorio.
A Palermo i camion presidiano il porto e hanno organizzato un corteo dalla rotonda di via Oreto lungo la città. Altri veicoli hanno interrotto la circolazione lungo la SS Palermo-Sciacca, in località san Cipirrello. A Santa Flavia i manifestanti hanno occupato i binari dalle 10 alle 17, mettendo in tilt la circolazione ferroviaria che dal capoluogo siciliano conduce a Messina, Catania e Agrigento. Oltre trenta i treni cancellati, al punto che Trenitalia è stata costretta a ricorrere a un servizio sostituivo di autobus per i collegamenti con Termini Imerese.
Le cose non vanno meglio a Ragusa dove si registrano presidi sul porto di Pozzallo, al Mercato del fiore di Donnalucata, a ortofrutticolo di Scicli, a quello di Vittoria e nel Polo commerciale di Modica, dove il gran numero di manifestanti rallenta il traffico sulla Siracusa-Modica-Ragusa. Qui infatti il presidio è mobile, nel senso che i manifestanti si spostano da un punto all’altro dei due chilometri del polo commerciale.
A Modica c’è stato un corteo cittadino sfilato fino al municipio, dove ai manifestanti si sono uniti gli studenti.
A Messina ci sono presidi ai caselli di Divieto a Villafranca Tirrena sull’autostrada Messina-Palermo e Tremestieri sul versante opposto. È stata lasciata una corsia per il transito delle auto, che avviene comunque rallentato.
 A Catania ci sono camion fermi all’uscita del casello autostradale di San Gregorio, sia verso Catania che verso Messina. A Siracusa è stata bloccata la SS 114, a ridosso dell’ingresso della raffineria Isab Nord di Priolo, in contrada Spalla, tra Siracusa e Priolo, agli svincoli autostradali di Avola, Rosolini e Lentini e sulla SS 194. Qui, invece, al movimento si sono aggiunti alcune associazioni ambientaliste.
A Caltanissetta altro blocco di camion, mentre a Gela i veicoli sono stati fermati vicino alla Raffineria, lungo la SS 115 che porta a Vittoria, all’altezza di Ponte Olivo e verso la città, in via Venezia. Altri rallentamenti sulla SS 640 e sulla 626 Gela-Caltanissetta.
Intanto il movimento Forza d’Urto che ispira la protesta e ne raggruppa le associazioni organizzatrici Forza d’Urto richiama «il popolo siciliano a recarsi presso i tanti presidi presenti su tutto il territorio per raccogliere firme di solidarietà».  E sottolinea che sono stati evitati blocchi selvaggi e che il transito è comunque consentito.
Dal Codacons, però, arriva la richiesta di intervento della Procura e minacce di attivare una class action contro gli organizzatori del fermo.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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