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L’autotrasporto alle grandi manovre: firmato il «patto di consultazione»

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Il periodo precedente alla guerra è sempre vivacizzato da ricerche di alleanze tra i futuri schieramenti in campo.
Anche nell’autotrasporto italiano potrebbe scoppiare una guerra, ma al momento attuale non appare ancora chiaro quali forze si troverebbero a confrontarsi. Una volta era tutto facile: c’erano le associazioni dei vettori e quelle dei committenti, quelle più orientate al conservatorismo e quelle più votate al progressismo. Ma oggi queste categorie non tengono più.
Dopo che qualche settimana fa l’«artigiana» CNA-Fita aveva firmato un protocollo d’intesa per i servizi di trasporto di cemento insieme ad Anita (associazione aderente a Confindustria e rappresentativa delle aziende più strutturate) e all’Aitec, rappresentante delle industrie produttrici di cemento, e dopo che Trasportounito, l’associazione dei vettori più esuberante, aveva avuto accesso a Confetra, da sempre espressione delle imprese committenti di logistica, adesso è la volta di un patto di ferro – un tempo si sarebbe detto «di non aggressione» – tra Conftrasporto, Anita, Confartigianato Trasporti, Sna-Casa Artigiani e Fedit. Il patto, per la precisione, secondo quanto riferisce il presidente di Confratrasporto, Paolo Uggè, prevede una consultazione preventiva, vale a dire un confronto costruttivo tra le diverse realtà, così che tutte insieme possano assumere posizioni più vicine e quindi dotate di maggiore forza prima di misurarsi in un confronto esterno.
Due precisazioni. La prima: il patto di consultazione è aperto e quindi potrebbe incontrare l’adesione di altre associazioni. Il mondo che rappresenta la cooperazione, così come la CNA-Fita, si sono riservate di prendere in considerazione l’adesione dopo un confronto al proprio interno.
La seconda: il patto di consultazione non cancella il cartello unitario, nel senso che Unatras rimane in vita e – come precisa sempre Uggè –  «non viene certo scavalcata: appena riprenderanno gli incontri di confronto con il Governo riprenderemo l’attività in modo che ognuno possa esprimersi».

Certo, il presidente di Conftrasporto non nega che esistano contrasti interni, ma in ogni caso – conclude – se qualcuno pensa di depotenziare Unatras sappia che si sbaglia di molto. Non è questa la nostra intenzione. E quando dico “nostra” mi riferisco anche alle altre federazioni che la compongono, tranne una».

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