Come spesso accade in Italia, l’esasperazione monta dal fondo. E anche stavolta il clima di stasi e incertezza che si respira nel settore spinge l’autotrasporto siciliano, raccolto in un coordinamento unitario, sull’orlo della protesta. Oggi, raccolto a Catania, ha predisposto una piattaforma di richieste da sottoporre al governo regionale. E ribadisce fin da ora che, «in assenza di risposte immediate e soddisfacenti verrà proclamato il fermo dell’autotrasporto siciliano, istituendo presidi di protesta in tutto il territorio dell’isola, in particolare sulla Palermo–Catania e Messina-Catania.
Le ragioni della protesta partono dalle strade, dalla gravissima situazione viaria che si registra – come si legge in una nota – «su tutte le autostrade siciliane, ad esclusione della sola Messina Palermo, sta causando ingenti danni all’autotrasporto su gomma». Di fronte a questo stato di cose, il coordinamento unitario, malgrado riconosca l’interessamento dell’assessore Falcone e dei dirigenti dell’Anas per trovare soluzioni alle problematiche già esposte della categoria, è costretto a registrare come nei fatti le promesse avanzate in un incontro tra le parti lo scorso 7 novembre siano rimaste lettera morta.