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Lazio in versione Padania: stop da subito agli euro 3, dal 2020 agli euro 4, dal 2025 agli euro 5

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Giro di vite anche nel Lazio per i veicoli diesel, compresi quelli commerciali. Sulla falsa riga di quanto avvenuto nell’area padana, infatti, anche la regione Lazio ha sottoscritto con il ministero dell’Ambiente un ”Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria”, che impone limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti nell’agglomerato di Roma e nella Valle del Sacco già a partire da novembre. L’Accordo prevede varie misure relative al settore trasporto merci, in particolare la Regione Lazio si impegna a prescrivere nel piano di qualità dell’aria e/o nei relativi provvedimenti attuativi:

• una limitazione della circolazione dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 18,30, salve le eccezioni indispensabili, per vetture e veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel, di categoria inferiore o uguale a euro 3. La limitazione sarà estesa ai veicoli euro 4 entro il 1° novembre 2020 e a quelli euro 5 entro il 1° novembre 2025. La limitazione si applica prioritariamente nei centri urbani con popolazione superiore a 10.000 abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale e rientranti nelle Zone indicate nell’allegato all’Accordo;

• all’interno di queste Zone indicate, tramite concessione di appositi contributi, vanno incentivate le sostituzioni di una o più tipologie di veicoli sottoposte a divieto di circolazione, con veicoli a basso impatto ambientale.

Le deroghe al divieto di circolazione riguardano i veicoli utilizzati per finalità di tipo pubblico o sociale e i veicoli per trasporti specifici, per uso speciale e i mezzi d’opera. L’attuazione delle misure limitative alla circolazione di questi veicoli scatta il giorno successivo a quello di controllo in cui si accerta il superamento dei valori soglia di PM10, con estensioni di orario che variano a seconda del livello di allerta secondo parametri indicati nell’Accordo.

Per monitorare l’attuazione effettiva dell’Accordo, è stato istituito presso il ministero dell’Ambiente, un tavolo di coordinamento composto dai rappresentanti delle parti, nonché dai rappresentanti dei Comuni interessati. I Comuni, inoltre, dovranno recepire con proprie ordinanze, le indicazioni dell’Accordo di programma.

 

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