I limiti imposti alla circolazione dei camion al Brennero non sono più una problematica di settore, ma un’emergenza nazionale, in grado di investire frontalmente la nostra economia. Ecco perché Unatras, il coordinamento unitario delle principali sigle dell’autotrasporto italiano, ha deciso di rivolgersi direttamente al presidente del Consiglio, Mario Draghi, per sollecitare un suo intervento al riguardo. In gioco, infatti, secondo il presidente Amedeo Genedani, che firma la lettera, «c’è l’interesse per le sorti complessive del Paese». Visto che «il disagio continuo e sfibrante che le nostre imprese si trovano a vivere nuoce irrimediabilmente all’intero sistema produttivo nazionale, mette a repentaglio l’approvvigionamento di beni essenziali e rischia di pregiudicare la possibilità di una ripresa economica rapida ed energica, se non vengono prese contromisure adeguate».
Genedani ripercorre velocemente i fatti della vicenda, iniziata il 14 febbraio scorso, con l’introduzione, per gli autotrasportatori italiani diretti in Germania, dell’obbligo di sottoporsi al test antigenico o molecolare per poter attraversare la frontiera austriaca. Una decisione definita «estemporaneo, senza concertazione né coordinamento con le omologhe istituzioni italiane» che poi dal 23 febbraio – si ricorda – si è «trasformato in un’ulteriore gabella che grava sui bilanci delle nostre imprese» visto che l’erogazione dei test anti-Covid presso l’autoporto Sadobre di Campo di Trens viene fatto pagare 40 euro.
Adesso, che l’obbligo di tampone viene prorogato fino al 17 marzo, rende urgente secondo Unatras affrontare la questione, anche perché – si legge nella lettera – «non possiamo fare a meno di domandarci che tipo di giovamento possano trarre i cittadini europei dall’intralcio al transito delle merci (tra le quali si annoverano anche beni di prima necessità, farmaci e dispositivi sanitari) nel pieno di un’emergenza pandemica».
Infine, anche se l’invito rivolto da Genedani a Draghi di intraprendere iniziative suona generico, fa comunque riferimento a una misura specifica: «Non possiamo fare a meno di domandarci – scrive infatti – cosa trattenga il Governo italiano dall’adottare misure precauzionali analoghe nei confronti degli autotrasportatori provenienti da Austria e Germania, se davvero le ragioni sanitarie addotte sussistono. Soprattutto, non possiamo non nutrire il ragionevole timore che l’appello alla tutela della salute pubblica, occulti, in realtà, il perseguimento di obiettivi politici interessati.