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I divieti del Tirolo valgono in direzione nord-sud, ma non verso est-ovest

I famigerati divieti settoriali del Tirolo continuano ad avere un’eccezione. Nel senso che, come avviene dal 2019, non si applicheranno a tutti i veicoli Euro VI in arrivo in Tirolo dalla Svizzera fino alla fine del 2023. Ma per quelli in arrivo dall’Italia rimane il divieto. Una disparità di trattamento che in Anita definiscono «l’ennesima beffa»

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La coerenza questa sconosciuta. Viene da commentare così il regolamento n. 100/2022 con cui il Tirolo introduce modifiche al divieto settoriale per trasporti con origine/destino in Tirolo per confermare un’esenzione al divieto stesso che si applicherà per tutto il 2023 ai trasporti effettuati nella Erweiterte Zone per tutti i veicoli Euro VI. E non per quelli immatricolati dopo il 31 agosto 2018, come accade invece rispetto al divieto settoriale di transito attivo lungo la A/12. Ma facciamo un po’ di chiarezza.

Cos’è la Erweiterte Zone

È un’ampia settore di territorio internazionale, nel senso che tocca tre Stati lungo una direttrice est-ovest: i distretti di Bludenz e Feldkirch (Vorarlberg) in Austria, il Principato del Liechtenstein e il Cantone dei Grigioni (Graubünden) in Svizzera. All’interno di quest’area le operazioni di trasporto devono comprendere il carico e scarico fra zone limitrofe al Tirolo e con passaggio attraverso tale land. Si tratta di un’esenzione al divieto settoriale, introdotta nel 2019 e prima valida anche per i veicoli euro V, che adesso viene fatta slittare fino al 31 dicembre 2023 soltanto per tutti i veicoli VI.

Cos’è il divieto settoriale 

È quello che il Tirolo applica all’interno di alcune strade del suo territorio ma soltanto relativamente ad alcuni settori di trasporti e in particolare quello di rifiuti, pietre, terre, materiale di risulta/detriti, legname in tronchi, sughero, veicoli M1/M2/N1 e rimorchi, minerali ferrosi e non ferrosi, acciaio – tranne quello per cemento armato e da costruzione necessario per approvvigionare i cantieri edili –marmo e travertino, piastrelle in ceramica, carta e cartone, prodotti minerali liquidi, cemento, calce e gesso, tubi e profilati cavi, cereali. 

Chi ci rimette

Di fatto le esenzioni dai divieti prevedono una netta differenziazione tra i mezzi in transito nel territorio tirolese in direzione sud-nord e quindi riferiti ai collegamenti dell’interscambio merci tra l’Italia e il Nord Europa e i mezzi provenienti dalla Svizzera e che transitano in tale regione in direzione dell’Austria dell’Est, in quanto mentre per i primi è previsto obbligatoriamente l’utilizzo di veicoli Euro VI immatricolati successivamente al 31 agosto 2018, per quelli impegnati nel traffico locale o nel transito est/ovest è invece consentito che i veicoli Euro VI siano immatricolati in qualunque data.

Cosa pensa e come intende difendersi Anita

Quella appena descritta è per il presidente di Anita Thomas Baumgartner «l’ennesima beffa al settore dell’autotrasporto merci, in quanto legittima ancora una volta una disparità di trattamento da parte del Governo tirolese, più volte denunciata dalla nostra Associazione, in un corridoio come il Brennero di fondamentale importanza per garantire il transito delle merci da e verso l’Europa». 

L’Austria, e più in particolare il Tirolo, hanno sempre giustificato questi divieti agitando motivazioni ambientali. Ma «alla luce di tale ingiusto favoritismo verso gli interessi delle proprie imprese – prosegue Baumgartner – «dimostra senza ombra di dubbio che la tutela ambientale non è il vero motivo dei divieti introdotti dal Land austriaco». 

In ogni caso, per difendersi da questa sorta di concorrenziale sleale, Anita ha presentato un ricorso contro la Commissione europea insieme ad altre associazioni italiane e il ministro Matteo Salvini si è dimostrato sensibile nel porre la questione a livello europeo affinché si raggiunga una soluzione, nel rispetto dei principi europei.

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