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L’Europa impone maggiori servizi e più sicurezza nelle aree di sosta per camion

La Commissione UE ha adottato un regolamento in cui le aree sono classificate in quattro livelli di sicurezza, così che ogni autista possa scegliere quella più congeniale anche in relazione a ciò che trasporta. Ma tutte le aree devono garantire adeguati servizi alla persona ed essere realizzate almeno ogni 100 km. Per l'IRU bisogna fare in fretta e raddoppiare l'attuale numero di parcheggi entro fine 2025

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Si cambia finalmente registro sulle aree di sosta per autisti di camion. Lo scorso 7 aprile la Commissione europea ha adottato tramite regolamento (che andrà a integrare il regolamento n. 561/2006) nuovi standard e procedure per sostenere lo sviluppo di una rete di aree di parcheggio sicure in tutta l’Unione europea, che sia in grado di migliorare le condizioni di riposo dei conducenti e di proteggerli da violenza o tentativi di furto della merce trasportata. 
L’idea di Bruxelles è quella di creare degli standard per classificare le aree in quattro livelli di sicurezza: bronzo, argento, oro e platino. Una classificazione concepita per aiutare gli autisti e le aziende a indirizzarsi su quelle più o meno sicure anche in relazione a ciò che trasportano. 
La misurazione dello standard prende in considerazione quattro fattori riferiti a: 1) perimetro e recinzione, 2) area di parcheggio, 3) punti di ingresso/uscita, 4) procedure del personale
Per esempio, un‘area di parcheggio certificata come bronzo può proteggere il sito tramite la videosorveglianza di alcune aree, mentre un’area di parcheggio platino è costantemente monitorata da personale presente sul posto, utilizzando misure di sicurezza aggiuntive, come la tecnologia di riconoscimento delle targhe nei punti di ingresso e di uscita.
Ma se la sicurezza può essere articolata, ciò che invece deve necessariamente essere presente in ogni area sono i servizi necessari, vale a dire docce, servizi igienici (anche rispettosi del genere), alimentazione elettrica, presenza di spazi per contatto e per l’attivazione di procedure di emergenza, strutture che consentano opzioni diverse per l’acquisto di cibo e bevande, connessione a internet.

Garantire un’area di parcheggio sicura almeno ogni 100 km

La Commissaria europea per i Trasporti, Adina Vălean, ha anche chiarito che questi standard «consentiranno agli operatori di selezionare il livello di sicurezza di cui hanno bisogno per le loro merci e completeranno la nostra proposta di revisione della rete transeuropea di trasporto, in cui chiediamo agli Stati membri di garantire aree di parcheggio sicure e protette lungo la rete TEN-T, a una distanza massima di 100 km».

Ma la Commissaria non dimentica poi che in Europa esiste un problema molto serio, legato alla carenza di autisti, e proprio per questo sottolinea che «l’importanza di questi professionisti per la società non può essere sopravvalutata», così come «è essenziale offrire loro condizioni di lavoro dignitose e sicure».

Attualmente sono il 3% delle aree sono protette

Condizioni che al momento attuale non trovano riscontro nella realtà. La stessa Commissione, nel 2019, realizzò uno studio da cui emergeva che nel continente mancano 100 mila parcheggi notturni per veicoli pesanti e che, a fronte di 300 mila posti disponibili, soltanto 7.000 – vale a dire meno del 3% – sono in aree di parcheggio custodite. E proprio per fronte a questa situazione, oltre alla definizione dei nuovi standard, finanzia lo sviluppo di aree di parcheggio sicure e protette tramite il programma CEF Trasporti sostenuto con 25,8 miliardi di euro messi a disposizione nel bilancio dell’UE 2021-2027 per cofinanziare progetti TEN-T negli Stati membri dell’UE. 

Gli standard adottati dalla Commissione sono stati notificati al Parlamento europeo e al Consiglio ed entreranno in vigore se nessuno di queste due istituzioni solleva obiezioni entro due mesi dalla notifica.

IRU: «Bene il regolamento, ma ci vuole più ambizione nel costruire nuove aree»

L’IRU ha accolto con favore le nuove regole con cui si stabiliscono i livelli di servizio e di sicurezza delle aree di parcheggio e le procedure per la loro certificazione, perché promuovono la realizzazione di strutture in cui gli autisti di camion possono rispettare in maniera adeguata il riposo legalmente obbligatorio.

Al tempo stesso esprime preoccupazione per il numero insufficiente di parcheggi nell’Unione europea (UE) e chiede di porsi obiettivi ambiziosi per costruirne di nuovi.

«L’adozione dei nuovi standard è un passo nella giusta direzione – ha chiarito Raluca Marian, direttore EU Advocacy dell’IRU – poiché il settore ha urgente bisogno di aree di parcheggio più sicure in tutta l’UE. L’IRU accoglie inoltre con favore ulteriori finanziamenti disponibili nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa (CEF) per la costruzione di nuove aree di parcheggio e l’ammodernamento di aree di parcheggio esistenti, che finora hanno dimostrato di svolgere un ruolo importante». Quello che manca secondo Marian è un po’ di ambizione: «Chiediamo l’istituzione di una politica dedicata e di un obiettivo aziendale di raddoppiare l’attuale numero di parcheggi per camion sicuri e protetti entro la fine del 2025».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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