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Manovra: dalle ZLS al nuovo Superammortamento, come cambiano gli investimenti nell’autotrasporto

Dalla stretta sulle compensazioni fiscali al ritorno del Superammortamento 2026, la legge di Bilancio 2026 introduce cambiamenti profondi per la gestione finanziaria e gli investimenti delle imprese di logistica. Gli aspetti che approfondiamo sono: i nuovi incentivi per chi investe nelle ZLS; la fine delle compensazioni (accise e IVA) e il suo impatto sulle casse delle aziende; l'addio ai crediti d'imposta Transizione 4.0 e il ritorno del Superammortamento

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Dopo una prima lettura della Legge di Bilancio, emergono alcuni interventi che riguardano in modo diretto e concreto le aziende di autotrasporto e logistica. Si tratta di misure che, incidendo su investimenti, fiscalità e costi operativi, possono avere effetti immediati sulla gestione aziendale.

Zone Logistiche Semplificate (ZLS): cosa sono e perché interessano il trasporto

La Legge di Bilancio conferma e rifinanzia il credito d’imposta per le ZLS, prorogandolo anche per i prossimi anni. Le ZLS sono aree individuate in prossimità di porti, interporti e nodi logistici strategici.

Per le imprese che investono in beni strumentali (magazzini, capannoni, impianti e attrezzature nuove) all’interno di una ZLS è previsto un credito d’imposta utilizzabile per compensare le imposte dovute.

Attenzione: il beneficio non è automatico e richiede una localizzazione precisa dell’investimento e il rispetto di rigide procedure di comunicazione.

Fine delle compensazioni fiscali: il nodo critico della liquidità

La misura più critica è la stretta sulle compensazioni. Per l’autotrasporto, la compensazione dei crediti (accise gasolio e IVA strutturale) è sempre stata un meccanismo di equilibrio finanziario per bilanciare margini bassi e tempi di pagamento lunghi.

Cosa cambia: La Legge di Bilancio introduce limitazioni stringenti all’uso dei crediti per pagare contributi previdenziali e premi assicurativi.

L’effetto diretto: Il credito accise non sparisce, ma resta “sulla carta”. Le aziende dovranno anticipare liquidità “vera” per pagare i contributi, attendendo i tempi lunghi dei rimborsi monetari (spesso superiori ai 12-18 mesi). Inoltre, il superamento delle soglie di compensazione richiederà spesso il visto di conformità, aggiungendo ulteriori costi professionali.

La rinascita del Super/Iperammortamento

Nella Legge di Bilancio 2026 torna la deduzione maggiorata del costo fiscale, che sostituisce i crediti d’imposta Transizione 4.0 e 5.0.

Applicabilità all’autotrasporto: il “Check dell’interconnessione”

Non è l’essere “nuovo” che conta, ma la tecnologia. Per accedere alle maggiorazioni più elevate (+150% o +180% a seconda della stesura definitiva), il mezzo deve rispettare i requisiti di interconnessione 4.0(Allegati A e B Legge 232/2016).

  • Camion 4.0: Se il mezzo dialoga bidirezionalmente con il software gestionale aziendale (TMS), può accedere al beneficio.
  • Camion Tradizionale: Se privo di sistemi digitali avanzati, non rientra nell’incentivo maggiorato.

Simulazione: Risparmio Fiscale su un investimento di 100.000 euro

Ipotizzando una maggiorazione del 150% (Iperammortamento 4.0) e un’aliquota fiscale complessiva (IRES+IRAP) del 28%.

L’investimento in tecnologia 4.0 permette di recuperare sotto forma di minori tasse ben 42.000 € in più rispetto a un acquisto tradizionale, sebbene il beneficio sia diluito negli anni di ammortamento e non immediato come il vecchio credito d’imposta.

Cosa fare concretamente: Per chi intende investire, è fondamentale verificare con i fornitori la presenza di sistemi telematici integrati e richiedere una perizia o certificazione tecnica. Solo l’interconnessione garantisce il passaggio dal risparmio ordinario a quello potenziato.

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