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Ok da Bruxelles al Marebonus italiano: in arrivo 125 milioni in 5 anni

Il regime durerà fino a fine 2027 e assumerà la forma di sovvenzioni per gli autotrasportatori che imbarcano camion o unità di carico su navi ro-ro che collegano un porto italiano a qualsiasi altro scalo dello Spazio Economico Europeo. L'aiuto, fino a un massimo di 0,30 euro per veicolo-chilometro, coprirà in parte i maggiori costi del trasporto marittimo a corto raggio rispetto alle opzioni di trasporto esclusivamente su strada. Grande soddisfazione espressa dalle associazioni di settore, pur con qualche riserva. Confitarma ritiene che i fondi siano insufficienti per assicurare la piena efficacia della misura. La pensa così anche Guido Grimaldi (Alis) secondo cui bisognerebbe elevare la posta stanziando 100 milioni annui

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La Commissione europea ha ufficialmente approvato il finanziamento pubblico italiano al trasporto combinato strada-mare, il cosiddetto Marebonus, pensato per incoraggiare il trasporto merci a passare dal «tutto-strada» allo «strada-mare» a corto raggio. Si tratta di 125 milioni di euro complessivi, erogati per il quinquennio 2023-2027. Il piano prevede l’erogazione di contributi alle imprese di autotrasporto che imbarcano camion o unità di carico su navi ro-ro che collegano un porto italiano a qualsiasi altro scalo dello Spazio Economico Europeo, con un limite di 0,30 centesimi di euro per veicolo-chilometro.

L’obiettivo della misura, come è noto, è quello ridurre l’impatto ambientale, sanitario e sociale del traffico stradale e la congestione delle infrastrutture stradali, in linea con gli obiettivi della strategia Ue per la mobilità sostenibile e e del Green deal.

Soddisfazioni sono state espresse da più parti della filiera dell’autotrasporto. Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto-Confcommercio, ha sottolineato come «la Commissione europea abbia compiuto un passo importante a favore dell’intermodalità», plaudendo al «forte impegno del ministro Salvini» e ricordando che ora «si aprirà il confronto tecnico con il dicastero dei Trasporti per concordare le modalità di utilizzo, in base all’accordo stipulato e previsto nel protocollo di intesa a suo tempo sottoscritto».

Anche Confitarma si è dichiarata soddisfatta, pur sottolineando come i fondi destinati a questo incentivo ambientale potevano essere di più. «Siamo soddisfatti che l’Ue abbia approvato lo schema di Regolamento – ha affermato il presidente Mario Mattioli – ma riteniamo anche che i fondi destinati a questo importante incentivo ambientale siano insufficienti per assicurarne la piena efficacia. Nonostante i vantaggi ambientali riconosciuti da ENEA e Governo al precedente Marebonus e nonostante il fatto che lo stesso Marebonus sia stato dieci volte più efficiente del Superbonus edilizio al 110%, le risorse stanziate per il nuovo incentivo sono state ridotte della metà».

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Alis, Guido Grimaldi: «La notizia è positiva perché va nella direzione da noi auspicata del riconoscimento dell’importanza dell’intermodalità e perché attendiamo da tempo il nuovo Regolamento dell’incentivo Marebonus per le prossime annualità. Riteniamo però che i 125 milioni approvati in 5 anni, ovvero 25 milioni annui, non siano sufficienti per una misura virtuosa come il Marebonus, per la quale sarebbe auspicabile uno stanziamento di 100 milioni annui». 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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