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Ricci (CNA-Fita) confermato alla vicepresidenza dell’Albo degli autotrasportatori

Per la seconda volta una delle due cariche di vicepresidente - quella riservata alle associazioni di categoria - è assegnata a Patrizio Ricci. Il suo precedente mandato, iniziato nel 2019, era stato travagliato e ridotto dalla pandemia. Nel frattempo l'autotrasporto ha cambiato pelle e Ricci sottolinea l'urgenza, anche da parte delle rappresentanze del settore, di recepire tali trasformazioni. E di "pulire" l'Albo dalle imprese con zero veicoli

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Patrizio Ricci è stato confermato vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori in rappresentanza delle associazioni di categoria. La decisione del Comitato, maturata nella riunione del 3 febbraio, procede nel senso della continuità, visto che lo stesso Ricci aveva ricevuto il primo mandato nel 2019, ma era stato in qualche modo interrotto sia dalla pandemia, sia dalla ricostituzione dell’organo di governo dello stesso Albo.

Dopo aver ringraziato tutte le associazioni per il rinnovo dell’incarico, Ricci ha riscontrato come «l’Albo sia molto cambiato» e, di conseguenza, ha sottolineato in prospettiva futura il compito delle associazioni di «essere pronte a recepire e mettere in campo questo cambiamento».

Ricci è dal 2017 presidente nazionale di CNA Fita, associazione della quale è stato anche vicepresidente. Precedentemente è stato per anni alla guida della CNA Fita Bergamo e poi CNA Fita Lombardia.

A proposito dei cambiamenti avvenuti sul mercato e all’interno dell’Albo, in un podcast registrato circa un anno fa, nel febbraio 2021, lo stesso Ricci sottolineava come, nel corso degli ultimi anni, le aziende di autotrasporto abbiamo cambiato pelle. E se da un lato vanno sempre di più scomparendo i padroncini (dato che per un verso rende maggiormente critica la carenza di “uomini al volante” di un camion), è anche vero che l’autotrasporto, in quanto fornitore di servizi, asseconda le dinamiche di mercato. Un trend evidente, da una parte, nel sempre maggior peso delle imprese specializzate in ATP (diventate 61.902) e legate il più delle volte alla filiera alimentare o al trasporto a temperatura controllata e, dall’altra, nella crescita di quelle attive sullultimo miglio e attrezzate con veicoli di massa da 1,5 a 3,5 ton per la consegna delle merci acquistate on line.

Molto importante poi l’impegno che il rinnovato vicepresidente prendeva con K44 La voce del trasporto quando, nel ricordare le 16.877 imprese iscritte all’Albo e prive di veicoli, prometteva che nell’arco di un anno e mezzo circa sarebbero sparite

Vi riproponiamo, per chi lo avesse perso a suo tempo, questo interessante podcast.

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