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Grendi e Dario Perioli insieme per il Nord Africa. Nasce un nuovo polo della logistica tra Genova e La Spezia

Un’operazione industriale che rafforza il posizionamento e la crescita del volume di affari con importanti sinergie, soprattutto per i collegamenti con il Nord Africa. Il Gruppo Grendi deterrà il 70% di Dario Perioli Spa mentre il 30% rimarrà a Michele Giromini che mantiene anche l’incarico di amministratore delegato. L’obiettivo è un gruppo logistico da 150 milioni di fatturato e 350 addetti.

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Grendi entra nel capitale di Dario Perioli e punta la Nord Africa. Così il matrimonio tra il gruppo genovese e l’azienda spezzina dà vita a un nuovo polo della logistica da 150 milioni di euro di fatturato e 350 addetti. Grendi, che archivia un 2024 con un fatturato consolidato di 118 milioni di euro circa in crescita del 20% rispetto al 2023, prosegue lo sviluppo delle attività di logistica integrata con l’ingresso di Grendi Trasporti Marittimi S.p.A. nel 70% del capitale di Dario Perioli spa, operatore con servizi specializzati e complementari, con particolare attenzione ai collegamenti merci con l’Algeria e il Nord Africa. Il Gruppo Dario Perioli continuerà a operare con la propria identità ed autonomia operativa: il Ceo Michele Giromini resterà alla guida dell’azienda mantenendo, tramite la società interamente controllata Fingiro s.r.l., una quota del 30% del capitale e garantendo così continuità nella gestione e nei rapporti con clienti e partner.

Il closing è avvenuto oggi dopo alcuni mesi di negoziazione tra Grendi Trasporti Marittimi da una parte e i soci usciti dalla compagine sociale, Sar.Fin s.r.l. e Finanziaria GB s.r.l., e Fingiro s.r.l. dall’altra.  

Dario Perioli SpA, fondata nel 1908 a La Spezia, con un fatturato di 30 milioni di euro, vanta oggi 600 clienti e circa 100 dipendenti ed una gamma di servizi che affiancano il trasporto marittimo per Francia, Spagna, Algeria, Marocco e Tunisia. L’integrazione tra Grendi e Dario Perioli dà vita a una piattaforma operativa in grado di presidiare i flussi commerciali tra Europa e Nord Africa, grazie a una rete di servizi intermodali, terminali portuali, collegamenti marittimi e competenze doganali integrate.

“La combinazione delle competenze e degli asset delle due realtà consentirà di ottimizzare rotte, ridurre tempi di transito e aumentare l’efficienza operativa, generando valore per clienti e partner lungo la catena logistica. Viene inoltre valorizzata la complementarità dei servizi delle due realtà, con sinergie industriali tangibili e immediate”, spiega Antonio Musso, amministratore delegato del Gruppo Grendi, “L’esperienza del gruppo Dario Perioli sul trasporto di merci tradizionali e alla rinfusa bene si affianca al trasporto containerizzato del nostro gruppo che oggi opera con una flotta di 4 navi. È un esempio di integrazione effettiva nel sistema portuale Marina di Carrara-La Spezia che mette insieme storia, prospettive e voglia di crescere e punta ad una realtà da 150 milioni di euro di fatturato e circa 350 persone”.

“Siamo entusiasti di entrare a far parte del Gruppo Grendi, con cui condividiamo visione industriale, cultura del lavoro e un impegno concreto verso crescita, solidità e qualità operativa. Questa operazione rappresenta un importante riconoscimento del percorso compiuto dal nostro team, che con impegno e competenza ha consolidato la nostra identità e la fiducia del mercato – ha affermato Michele Giromini, AD di Dario Perioli Group – Un ringraziamento sentito va anche ai soci che ci hanno accompagnato fino a qui, contribuendo con responsabilità e visione alla costruzione di un’azienda solida, capace oggi di affrontare nuove sfide. La partnership con Grendi rafforza il modello logistico integrato dove le nostre competenze si combinano in modo complementare con l’esperienza e le infrastrutture del gruppo, generando sinergie industriali immediate e una visione strategica comune. Guardiamo al futuro con determinazione, pronti a valorizzare le nostre persone, ampliare l’offerta e contribuire allo sviluppo convinti che le sinergie che nasceranno porteranno benefici concreti ai nostri clienti, ai nostri collaboratori e a tutti gli stakeholder”, 

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