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Il porto di Ravenna è sempre più vicino al Brennero

Proseguono i cantieri dei lavori, finanziati con 66,7 milioni di euro, che servono a creare una bretella che dalla costa romagnola giunge a Suzzara (Mantova), senza passare però da Ferrara. In questo modo si crea un corridoio alternativo per le merci diretto verso il centro-nord Europa, che alleggerirà anche il traffico del nodo di Bologna

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La costa adriatica e in particolare il porto di Ravenna sono più vicini al Brennero. È quanto emerge dall’avanzamento dei cantieri che attualmente interessano in particolare il nodo ferrarese e per i quali sono stati stanziati 66,7 milioni di euro, finalizzati in qualche caso a interrare delle linee – quella verso Codigoro e quella verso la Romagna – e più in generale a fornire un’arteria alternativa al trasporto merci tra il corridoio adriatico e il centro-nord Europa

I lavori si svolgono principalmente in territorio ferrarese, anche perché è quello da attraversare per creare una bretella che da Rimini e più in particolare da Ravenna, sale poi verso Suzzara (Mantova) e da lì verso il Brennero, attualmente completata solo in parte. Il completamento di questa bretella, sviluppata in trincea/galleria artificiale, serve a connettere le linee e a definire un by-pass sulla stazione di Ferrara che diventa parte integrante dell’itinerario merci alternativo per salire dall’Adriatico verso l’Europa. 
Una volta ultimata la bretella, quindi, i convogli ferroviari merci potranno evitare di transitare dalla stazione di Ferrara e soprattutto diventerà possibile incrementare il traffico merci tra il Porto di Ravenna e il Brennero, andando ad aprire un nuovo corridoio ferroviario che oltre a fornire beneficio alla circolazione urbana della città estense, andrà anche ad alleggerire il traffico sul nodo di Bologna.

Tutti concetti ribaditi nel corso di un sopralluogo anche dagli assessori regionali Andrea Corsini (con delega a Infrastrutture, Trasporti e Turismo) e Paolo Calvano (con delega a Bilancio e Rapporti con l’Ue). «Il nodo di Ferrara, proprio per la posizione della città nell’asse viario e ferroviario dell’Emilia-Romagna – hanno fatto notare – è strategico per la Regione. Da una parte perché può svolgere un ruolo fondamentale per la logistica in connessione con il Porto di Ravenna e come arteria alternativa per il traffico merci tra il corridoio adriatico e il centro-nord Europa. E anche per potenziare l’attrattività turistica di Ferrara che da sempre ha un forte radicamento verso la mobilità ciclabile e che, grazie agli interventi di ricucitura urbana, potrà intercettare sempre più la richiesta di turismo lento e di esperienza».

Le opere sono finanziate dal ministero delle Infrastrutture per 26,6 milioni, dalla Regione Emilia-Romagna con circa 13 milioni, da Rete ferroviaria italiana per 7 milioni e dal Comune di Ferrara per 4 milioni.

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