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Lupi alle concessionarie: «Aumenti dei pedaggi non oltre l’1,5%». Qualcuna si adegua

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Cosa accade ogni anno il 1° gennaio? Tra le tante risposte che si possono dare una è comune a tutti: aumentano le tariffe autostradali. E non a caso dicembre è il momento in cui le concessionarie vanno a battere cassa dal governo, reclamando l’applicazione puntuale di quanto scritto sulle convenzioni. Ma nel 2015 qualcosa potrebbe cambiare. O per lo meno è stato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, a mettere le mani avanti. E ieri, inaugurando un nuovo tratto della Valdastico Sud, ha parlato dell’impossibilità, in questi tempi grami, di far pesare sulle spalle delle imprese e dei cittadini ulteriori aumenti. Ma poi, con una certa diplomazia, ha anche aggiunto che «il governo non può applicare d’autorità un congelamento delle tariffe» perché comunque esistono impegni già concordati e previsti all’interno di contratti. Ma ha comunque aggiunto che ha avviato una trattativa con le concessionarie «affinché, per alcuni anni a venire, ci si limiti soltanto all’adeguamento Istat delle tariffe, cioè l’1,5 %». 

Quante speranze ci sono che le cose andranno veramente così? Il presidente della A4 Holding, Attilio Schneck, si è detto favorevole ad applicare il principio, indicando anche come strada possibile per recuperare i minori introiti l’accorpamento delle concessionarie del Nordest, in modo da «realizzare quelle economie di scala che permetterebbero di rinunciare agli aumenti concordati».

Autovie Venete ha fatto anche qualcosa di più, visto che qualche giorno fa il consiglio di amministrazione ha deciso, proprio per raccogliere l’invito di Lupi, di contenere l’aumento dei pedaggi a un 1,5%. Ci si può dire soddisfatti?

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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