L’autotrasporto trema in attesa della spending review del commissario Cottarelli. Ma il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, lancia un messaggio conciliante. Il taglio di 2 miliardi per il suo ministero sono una realtà, ma sulle modalità per ottenerlo non c’è ancora nulla di garantito. «Sarà il Consiglio dei ministri – ha dichiarato in un’intervista concessa a la Repubblica – a decidere le modalità di intervento e ogni singolo ministero al suo interno, fermi restando i saldi di questa operazione».
Ma qualche indiscrezione, però, il ministro l’ha concessa. Il primo punto, peraltro già instradato con le riforma depositata in Parlamento nei mesi scorsi, riguarda la riorganizzazione e la riduzione delle 24 autorità portuali. La seconda è dedicata alla chiusura dell’autorità dei Lavori Pubblici, per affidare le sue competenze ad altre autorità. Poi, c’è la vicenda del trasporto pubblico locale. Lupi non parla di tagli, ma fa intendere che procederà nel senso dell’accorpamento perché «1.770 aziende per 8mila Comuni» sono oggettivamente troppe.
Infine, ci dovrebbe essere l’integrazione di Aci e Motorizzazione. Lupi parla di aver predisposto un piano in tal senso, che dovrebbe attuarsi in pochi mesi (e «non in anni») e servirà a mettere ordine alle sovrapposizioni che esistono tra i servizi.
E rispetto all’autotrasporto? Lupi risponde secco: non è previsto «nessun taglio agli autotrasportatori». Piuttosto si guarderà con attenzione a come vengono spesi i soldi e se vengono spesi bene. Ma di tagli – parola di ministro – neanche l’ombra.
C’è da fidarsi?
Lupi: «Nessun taglio all’autotrasporto» ma integrazioni Aci-motorizzazione
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