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Manifesto UETR, gli autotrasportatori europei fissano 6 priorità per la UE

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Un vero e proprio “manifesto” delle priorità dell’autotrasporto europeo è stato elaborato e presentato a Bruxelles dalla UETR – European Road Haulers Association, l’associazione europea dei trasportatori su strada. Il documento contiene 6 temi centrali che, a parere degli autotrasportatori artigiani continentali, devono essere perseguiti e affrontati dai politici UE nei prossimi 5 anni se si vuole che il trasporto merci su strada continentale cresca e dia risultati competitivi.

«Esistono contraddizioni e incoerenze ancora irrisolte nel mercato del trasporto merci su strada dell’Unione Europea – spiega UETR – come l’applicazione non armonizzata delle normative, il divario tra costi e tariffe di trasporto, le disparità di contributi alla sicurezza sociale. Abbiamo bisogno perciò di strumenti adeguati per garantire che la liberalizzazione vada di pari passo con una concorrenza leale su tutto il territorio dell’Unione. La visione di UETR è quella di creare un mercato del trasporto su strada in cui le aziende operino in concorrenza leale, con un trasporto ad un costo equo, responsabilità condivisa, rispetto dei termini di pagamento, parità di condizioni, posti di lavoro di qualità».
Quali sono dunque le priorità secondo l’associazione? Innanzitutto la competitività, che si esprime «garantendo parità di condizioni e equità di concorrenza per tutti gli operatori in tutta l’UE; riducendo gli oneri amministrativi e fiscali per il piccolo trasporto; armonizzando la legislazione; assicurando parità di trattamento di tutte le modalità di trasporto; favorendo l’accesso al credito e ai finanziamenti pubblici, in particolare per investimenti in tecnologie green o smart».

Secondo punto la forza lavoro. «Occorre affrontare la crescente carenza di autisti, alzando la capacità attrattiva della professione attraverso programmi specifici dell’UE. Sarà importante affrontare l’impatto delle tecnologie future sulla professione (veicoli automatizzati) e garantire un corretto ed efficace funzionamento del lavoro, anche attraverso la formazione permanente e impedendo ulteriormente frammentazioni della categoria».

Terzo fattore: la digitalizzazione. «Sarà fondamentale raggiungere la piena diffusione di tecnologie digitali nell’area del trasporto per operazioni senza carta. In questo ambito bisognerà sviluppare un sostegno finanziario europeo per aiutare le aziende nella transizione e uso di nuovi strumenti. I dati degli operatori dei trasporti andranno protetti, con l’introduzione di requisiti standard e della supervisione pubblica dell’autorità».

Quarto tema l’ambiente. Qui per l’UETR va «difeso il mix di diverse energie utilizzate, supportando attraverso incentivi finanziari e fiscali lo standard Euro VI, che giocherà un ruolo cruciale nella riduzione delle emissioni. Dovranno poi essere elaborate misure per incoraggiare lo sviluppo di metano, LNG / NGV e bio NGV, combustibili affidabili e compatibili con il settore del trasporto stradale. Passo imprescindibile anche lo sviluppo della rete di stazioni di rifornimento, in modo da soddisfare le aspettative e i bisogni delle imprese».

Attenzione dovrà essere rivolta – quinto punto – anche alla capacità delle infrastrutture. Dovrà essere migliorata la connettività, rimossi i colli di bottiglia della rete stradale e trovate e/o costruite aree di parcheggio per camion sicure ed adeguate ad un costo accessibile.

Infine l’argomento caldo, la Brexit. Qui si chiede alla Comunità Europea di elaborare soluzioni sostenibili e a lungo termine per la connessione del trasporto tra Regno Unito e UE, fissando condizioni che consentano alle aziende di continuare a operare nel mercato britannico.

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