Obbligava gli autisti a manomettere i tachigrafi e a guidare per un monte orario ai limiti della schiavitù. Ma questo comportamento per i giudici del Tribunale di Milano corrisponde al reato di violenza privata. E proprio per questo motivo hanno condannato in primo grado a due anni di reclusione con la condizionale Giampaolo Vercesi, titolare di un’azienda di autotrasporti tra Pozzuolo Martesana e Vignate, vicino Milano. In più lo stesso imprenditore dovrà pagare 3 mila euro a cinque suoi ex autisti a titolo di anticipo sul risarcimento danni che sarà chiamato a quantificare il giudice civile.
Nel corso del processo gli autisti hanno raccontato di essere stati costretti a guidare anche fino a 20 ore al giorno e di ricevere delle lettere (false) di ferie mai godute da consegnare agli agenti in caso di controllo.