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HomeProfessioneFinanza e mercatoMoretti replica a Monassi e poi aggiunge: «al trasporto merci su ferro niente incentivi; alla gomma un miliardo l'anno»

Moretti replica a Monassi e poi aggiunge: «al trasporto merci su ferro niente incentivi; alla gomma un miliardo l’anno»

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MauroMoretti, l’amministratore delegato del Gruppo FS, ha un pregio: le cose non lemanda  a dire. E accusarlo, pensando che lasci cadere la cosa, èassolutamente un pensiero debole. Nei giorni scorsi, per esempio, ha resopariglia sia a Marina Monassi, che a Paolo Uggè.La prima,in veste di presidente dell’autorità portuale di Trieste, aveva dichiarato cheattendeva una risposta da Moretti rispetto al progetto di layout ferroviariodel porto di Trieste, avendogli scritto già a dicembre, ma – aveva aggiunto – «evidentementenon legge la posta».
Moretti ha replicato in maniera progressiva. Innanzi tuttoha fatto notare che «Il PresidenteMonassi ha ribaltato completamente nella sua missiva di dicembre il progetto dilayout ferroviario del porto di Trieste e linee afferenti già concordato daRete Ferroviaria Italiana con le Istituzioni locali e la stessa Autoritàportuale, progetto discusso proprio a Trieste fino ai massimi livelli e che attendevasolo di essere firmato».
Ciò chiarito, l’ad ha affondato il colpo sottolineando che «la mancata risposta di Monassi alla citatamissiva significa dunque che dopo tanto lavoro inutile il Gruppo FS non è piùdisponibile a ripartire da capo».
Alpresidente di Fai e di Unatras, Paolo Uggè, invece, che gli aveva rinfacciatodi prendere finanziamenti, Moretti in maniera indiretta è tornato a lamentare gliinesistenti incentivi a supporto dell’utilizzo ferroviario per il trasportomerci, contrariamente a quanto accade al trasporto su strada, che riceve dalloStato un miliardo di euro l’anno.
Quest’ultimo intervento,peraltro, è stato pronunciato a margine di un convegno svoltosi a Trieste loscorso 1 febbraio in cui l’ad di FS ha definito «Ilcollegamento ferroviario tra i porti di Trieste e Capodistria importante pertutto il Paese. Nello spazio di un mercato unico europeo – ha aggiunto –pensare ancora che si possa giocare sui confini per poter fare delle differenzecredo sia sbagliato sia per l’Italia che per la Slovenia».
Infine, rispetto all’obiettivo europeo diseparare il servizio ferroviario dalla gestione della rete, Moretti ha stimato chein questo modo i costi europei potrebbero lievitare tra i 6 e i 15 miliardi dieuro.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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