La fine dell’estate spesso in alcune regioni del Sud coincide con quelle in cui i camion sono impegnati nella campagna del pomodoro. Quest’anno la polizia si è concentrata in particolare nel controllo di una tratta, quella che porta dalla provincia di Foggia alla Campania, vale a dire da un luogo di raccolta a quello di lavorazione del pomodoro.
Le multe sono state tante. Alcune leggere e modeste, altre decisamente onerose, in particolare quando riguardavano il rispetto della normativa sui tempi di guida. Ma non solo. Sulla A30, per esempio, qualche sera fa è stato fermato un trasportatore di 50 anni di Palma Campania perché andava a velocità elevata. Soltanto dopo, quando gli agenti della polizia gli hanno trovato anche una calamita sul tachigrafo, lo hanno denunciato alla procura e lo hanno punito con una sanzione di quasi tremila euro.
Niente rispetto a quanto è accaduto a un altro trasportatore, sempre carico di pomodoro, fermato invece nella zona di Avellino. In questo caso un autista salernitano non aveva realizzato alcuna manomissione dello strumento, ma aveva “soltanto” rispettato molto ma molto parzialmente la normativa. Di riposi giornalieri e settimanali, in particolare, ne aveva saltati diversi, ma soprattutto in qualche caso era arrivato a condurre il suo camion anche per più di 16-18 ore di seguito. Per questa allegra applicazione della normativa la punizione è stata particolarmente severa: più di 15.000 euro di sanzione e il fermo amministrativo del veicolo per due mesi.
Non abbiamo di certo intenzione di difendere questo secondo trasportatore, ma certo appare evidente che ha pagato almeno cinque volte tanto rispetto al primo, che invece, oltre a correre ben oltre i limiti di velocità, aveva anche manomesso lo strumento, commettendo quindi un’autentica frode, giudicata peraltro come reato penale.
Multe a raffica nel trasporto pomodori: 15.000 euro per mancata applicazione dei tempi di guida
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