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Multe all’estero? L’UE adotta una direttiva che non consentirà più di farla franca

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Gli autisti che appena varcano il confine di un paese diverso dal loro diventano indisciplinati perché sanno che, in caso di sanzione, riescono a farla franca adesso hanno le ore contate. Il parlamento europeo ha approvato una modifica a una direttiva europea 82/2011, resasi necessaria in quanto la Corte di Giustizia dell’Ue l’aveva giudicata in alcuni punti non compatibile con le normative comunitarie. Ebbene questa direttiva consente in pratica di rendere europee anche le sanzioni, in quanto permette alle istituzioni dei singoli paesi membri di identificare in fretta e in modo sicuro il trasgressore attingendo in alcuni database delle motorizzazioni europee. In questo modo la polizia dello Stato in cui viene commessa l’infrazione potrà comunicare tramite una lettera di informazioni tradotta nella lingua del paese in cui è immatricolato il veicolo multato, il tipo di violazione contestata, data, luogo e ora di rilevazione dell’infrazione stessa.

Insieme alla sanzione verrà inviata anche una lettera in cui eventualmente l’interessato potrà avanzare, entro 60 giorni, le sue osservazioni o contestazioni. Quindi nei 60 giorni successivi all’invio, la questione sarà definitivamente risolta, accettando o respingendo le contestazioni. Non si capisce invece cosa accade se, respinte le contestazioni, il conducente sanzionato decida ugualmente di non pagare. Ma in ogni caso le possibilità per recuperare crediti a livello internazionali sono diverse e già applicate.

Per rendere operativo tutto il meccanismo è stato necessario un accordo tra il consiglio europeo per la sicurezza stradale (Etsc) e la rete europea delle polizie stradali (Tispol), che consentirà di poter sanzionare ogni violazione del Codice della Strada di qualsiasi Stato membro.

«Chi guida con leggerezza mettendo a repentaglio la vita degli altri, guidando con leggerezza perché convinto di poter sfuggire al pagamento delle sanzioni  solo perché all’estero, da oggi non avrà più vita facile – ha commentato l’eurodeputata del PD, Isabella De Monte, che, come membro della Commissione Trasporti, è intervenuta in aula nel corso dell’approvazione della direttiva – Si tratta di un provvedimento importante per l’integrazione della UE, perché prevede che tutti i cittadini europei siano soggetti alle stesse conseguenze giuridiche della violazione stradale e garantisce che le infrazioni non restino impunite: così tutti i conducenti dell’UE hanno tutti gli stessi diritti e doveri».

Ricordiamo che, in base a un recente studio della Commissione UE i guidatori stranieri sulle strade europee sono in media il 5%, ma commettono il 15% delle infrazioni, con punte che arrivano fino al 25% in paesi come la Francia.

 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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