Dieci imprese di trasporto coinvolte, venti persone arrestate, 100 milioni di euro di beni sequestrati. Sono questi gli esiti dell’operazione “Joint Venture”, condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia e dalle polizie territoriali contro il controllo mafioso dei mercati ortofrutticoli e del relativo autotrasporto in alcune regioni del Sud Italia. I principali reati contestati dall’Antimafia sono di associazione mafiosa, concorrenza illecita con minaccia, violenza ed estorsione.
L’operazione, che ha visto impegnati oltre 200 uomini dalla mattinata di ieri, si è svolta tra Campania, Lazio e Sicilia nei confronti di dieci società di autotrasporto, di cui gli inquirenti non hanno però ancora fornito il nome. Si è così confermato quanto era già emerso in precedenti indagini (Sud Pontino e Store): i clan camorristici Casalesi e Mallardo e Cosa Nostra di Catania si erano accordati per gestire gli approvvigionamenti di prodotti ortofrutticoli e imponevano i servizi di trasporto da e per i maggiori mercati di Fondi (Latina), Catania, Palermo, Gela e Giugliano. In pratica, i clan ordinavano ai commercianti di utilizzare aziende di trasporto che erano o direttamente nelle mani delle mafie o di soggetti da loro controllati.
Secondo Coldiretti il business delle agromafie genera un volume di affari di 15,4 miliardi. «I punti più sensibili per le infiltrazioni malavitose – osserva ancora Coldiretti – sono costituiti dai servizi di trasporto su gomma dell’ortofrutta da e per i mercati; dalle imprese dell’indotto (ad esempio l’imposizione di cassette per imballaggio); dalla falsificazione delle tracce di provenienza dell’ortofrutta (falsificazione di etichettature); dal livello anomalo di lievitazione dei prezzi per effetto di intermediazioni svolte dai commissionari mediante forme miste di produzione, stoccaggio e commercializzazione».