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Parlamento UE: «No alle modifiche ai tempi di guida, sì al cabotaggio». Confermato lo sciopero

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Il Pacchetto Mobilità diventa un pacchettino dopo il voto dello scorso 10 gennaio della Commissione Trasporti del Parlamento europeo sul testo proposto dalla Commissione. Dei tre pilastri su cui poggiava il provvedimento ottiene il via libera soltanto quello sul cabotaggio, mentre non passano quello relativo ai tempi di guida e di riposo degli autisti, che aveva anche spinto i sindacati europeo a indire uno sciopero in programma anche in Italia il prossimo 14 gennaio, né quello relativo al distacco

Rispetto al cabotaggio, il nuovo sistema consente a un trasportatore impegnato in un trasporto internazionale di effettuare un numero illimitato di viaggi, ma soltanto in un lasso di tempo massimo di tre i giorni dall’ingresso nel paese in questione. Inoltre, una volta tornato presso il paese in cui ha sede l’azienda, prima di poter tornare a effettuare trasporti in cabotaggio deve necessariamente far trascorrere almeno 60 ore. Inoltre, almeno una volta ogni quattro settimane è costretto a caricare o a scaricare nel proprio paese di origine. Il tutto per evitare che i mezzi siano impegnati in maniera sistematica al cabotaggio, senza conservare alcuna relazione con il luogo in cui i veicoli sono stati targati.

Molto importante pure il capitolo relativo al contrasto alle cosiddette «letterbox companies», vale a dire quelle società formalmente stabilite in uno Stato membro che non ha però relazioni con le loro attività di impresa, in quanto queste sono di fatto esercitate in altro Stato dell’UE. Ebbene, adesso queste società di autotrasporto dovranno comunque fornire la prova che, almeno una parte delle loro attività, avviene effettivamente nel paese di stabilimento.

Per frenare invece quel fenomeno sempre più diffuso di trasportatori che effettuano trasporti internazionali con veicoli sotto le 3,5 ton, così da aggirare la normativa, il testo approvato prevede queste imprese, possono essere esentate dal requisito dell’onorabilità, ma in ogni caso se i veicoli a cui fanno ricorso sono sopra le 2,4 ton devono comunque dimostrare gli altri requisiti per l’accesso alla professione e in particolare dimostrare di essere in possesso dell’idoneità finanziaria seppure con importi ridotti.

Infine, è stato ribadito il principio della corresponsabilità secondo cui delle violazioni della normativa comunitaria da parte di un vettore risponde in solido anche il suo committente

Gli altri pilastri invece, come detto, sono stati respinti e quindi, insieme all’elasticità dell’orario respinta dai sindacati dei lavoratori, restano al palo anche il divieto di effettuare il riposo lungo in cabina e l’allineamento del salario degli autisti impegnati in trasporti di cabotaggio a quello previsto dalle normative del paese in cui tali trasporti vengono svolti.  

A questo punto i membri della Commissione Trasporti dovranno riunirsi e decidere sul da farsi prima di sottoporre il testo approvato al voto dell’intero Parlamento.

Una volta diffusa la notizia della parziale bocciatura del Pacchetto Mobilità, i sindacati, seppure parzialmente soddisfatti del voto, hanno comunque confermato la protesta in programma per il 14 gennaio. «Questa non è una vittoria – hanno spiegato Claudio Tarlazzi e Marco Odone, rispettivamente segretario generale e segretario nazionale della Uiltrasporti – ma solo un primo risultato parziale seppur positivo. Ora il Parlamento europeo potrebbe dover votare in plenaria il pilastro approvato ieri in Commissione, ma ci aspettiamo emendamenti peggiorativi. Per questa ragione è più che mai importante il prossimo sciopero del 14 gennaio di tutto il settore dell’autotrasporto merci».

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