Torna a crescere il numero di morti sul lavoro. Dai dati diffusi dall’Osservatorio Indipendente di Bologna specializzato in materiai primi otto mesi del 2018 sono morti 494 lavoratori, a fronte dei 453 dello stesso periodo del 2017 (+8%) e dei 407 di 10 anni fa (+17,3%).
In realtà, uno dei comparti tradizionalmente più colpiti, quello dell’edilizia, ha visto un drastico calo, giustificato secondo l’analisi dai maggiori controlli. Al contrario i contributi più pesanti a questa triste causa sono forniti dall’autotrasporto e dall’agricoltura, ma sempre in relazione alla guida di veicoli. Rispetto al primo settore la nota diffusa dall’Osservatorio dice testualmente che «aumentano e di molto i morti nell’autotrasporto», visto che se mediamente la percentuale di incidenza sul totale delle vittime viaggiava tra il 6 l’8 per cento, adesso sale fino all’11,38 per cento. Rispetto invece all’agricoltura, l’Osservatorio segnala che esiste una vera e propria emergenza rispetto ai conducenti rimasti vittima del ribaltamento di un trattore, che sono stati da inizio anno 105 e ben 52 soltanto da quando si è insediato il nuovo governo.
Rispetto invece ai contesti territorio la regione con più morti sul lavoro è il Veneto, seguito da Lombardia, Campania, Emilia Romagna e Piemonte. Le province con più morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) sono quelle di Torino con 18 morti, di Napoli con 15 morti, di Salerno con 14, di Treviso con 13 e di Verona con 12.
È da precisare che in queste statistiche non rientrano gli incidenti in itinere che generano una percentuale consistente delle morti derivanti da incidenti stradali.