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Rilancio autotrasporto italiano, Anfia, Federauto e Unrae chiedono un incontro urgente a Toninelli

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Allarme trasporto lanciato da Anfia, Federauto e Unrae. Le tre associazioni chiedono al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, “misure urgenti, strutturali e continuative per un rinnovo del parco circolante che renda più sicuro e ambientalmente sostenibile il sistema di trasporto”.  

“Negli ultimi dieci anni – si legge in un comunicato congiunto – lo Stato ha perso 105 milioni di euro di mancato gettito fiscale, i costruttori circa 1 miliardo e mezzo di fatturato e l’occupazione del settore è calata di 135.000 posti di lavoro, senza contare l’indotto. Un numero impressionante di piccole imprese ha chiuso i battenti e una quantità non indifferente di aziende medio-grandi è stata delocalizzata”.

Tra le cause principali di questa situazione la pressione fiscale, i costi di gestione (in primo luogo carburanti e lavoro), l’arretratezza infrastrutturale e dei servizi e la complessità della burocrazia.

Sconfortanti anche i dati sulla sicurezza e gli impatti per l’ambiente.  Il parco circolante italiano è tra i più vecchi d’Europa (età media di 13,5 anni); il 63,1% dei mezzi sopra le 3,5 ton è ante Euro IV (pari a 418.500 unità), mentre solo il 12,4% del parco è rappresentato da Euro VI (82.300 in tutto) e soltanto l’11,9% dei veicoli è dotato dei dispositivi di sicurezza obbligatori dal 1° novembre 2015 (frenata autonoma emergenza e mantenimento corsia).

A fronte della crisi del settore Anfia, Federauto e Unrae ricordano che “non è stata approvata la proposta, presentata nel corso dell’esame della legge di bilancio 2019, per creare un fondo di 50 milioni destinati ad incentivare la rottamazione dei veicoli più datati; che non è stato rinnovato il Superammortamento; che i veicoli industriali non vengono presi in considerazione nell’Iperammortamento; che non è stato ancora avviato l’iter approvativo dei decreti attuativi necessari a ripartire il nuovo Fondo Autotrasporto stanziato, ma ridotto a poco meno di 350 milioni; infine, che non è stato fatto ancora nulla per il rinnovo del Fondo Investimenti riservato allo svecchiamento del parco circolante dei mezzi industriali”.

La richiesta dei tre organi è, di conseguenza, quella di “adottare rapidamente i decreti attuativi per il riparto del Fondo complessivo”, con un Fondo Investimenti incrementato rispetto allo scorso anno, tenendo conto che le domande di sostegno presentate negli anni precedenti hanno sistematicamente superato gli stanziamenti, con ciò evidenziando come sia ben presente una domanda di veicoli nuovi e più performanti in termini di sicurezza e sostenibilità.

 “È necessario accelerare un processo di stabilizzazione del sistema – conclude il comunicato – causata dall’assenza di misure strategiche e di investimenti, al fine di permettere alle aziende di trasporto italiane di poter competitive a livello europeo.  Si tratta, nel contempo, di attivare misure di rinnovo parco veicoli come in Francia (dove si realizzano sistemi di premialità fiscale per chi acquista mezzi a basso impatto ambientale) o in Germania (due anni di esenzione dal pedaggio sulle autostrade per chi transita con camion ad alimentazione alternativa e ad alta innovazione tecnologica). In Spagna e in Germania sono in vigore poi specifiche agevolazioni per chi acquista veicoli di ultima generazione, rottamando quelli ante Euro VI, con sostanziali fondi dedicati”.

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