«Ho sempre agito per il bene degli italiani. Conto sull’assoluzione perché non ho mai commesso alcun reato, ma per l’amore che provo per l’Italia e per non creare problemi al governo ho già consegnato nelle mani di Matteo Salvini le mie dimissioni». Con queste parole il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Armando Rixi, ha deciso di abbandonare il suo incarico di governo.
Matteo Salvini, contrariamente a quanto sosteneva questa mattina, ha deciso che per tutelare il governo accetta le dimissioni di Rixi e lo «ringrazia per l’incredibile lavoro svolto fino ad ora». Il vicepremier ha detto espressamente di accettare le dimissioni «unicamente per tutelare lui e l’attività del governo da attacchi e polemiche senza senso». Lo stesso ministro dell’Interno ha anche annunciato la nomina di Rixi a responsabile nazionale Trasporti e Infrastrutture della Lega.
A questo punto non resta che attendere che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti individui la persona a cui delegare la gestione governativa del settore.
Un ultimo dettaglio dal valore simbolico (oltre che politico): Rixi, malgrado fosse in carico al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, non ha consegnato le dimissioni nelle mani del ministro Toninelli (né eventualmente in quelle del presidente del Consiglio Giuseppe Conte), ma in quelle del ministro dell’Interno o, meglio, del suo capo politico.
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