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Russo a UeT: «in un contratto di logistica si potrebbe anche derogare dai costi minimi»

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«Noi siamo convinti che le risorse economiche destinate all’autotrasporto possono anche essere diminuite, ma a fronte di politiche del settore che rafforzino la struttura delle imprese, garantiscano il rispetto della legalità, rilancino la produttività». Lo ha affermato il segretario generale di Fai-Conftrasporto, Pasquale Russo, nel corso di un’intervista che apparirà sul numero di agosto-settembre di «Uomini e Trasporti».
A proposito dei costi minimi della sicurezza, Russo ha precisato che la disponibilità dei vettori a sedere al tavolo a tre voluto dal governo è legata a una condizione: che «ci sia un ragionamento ampio su tutte le questioni più urgenti del settore, all’interno delle quali discutere anche della questione dei costi minimi».
In ogni caso il confronto è urgente, perché, ha aggiunto Russo, se la Corte di Giustizia europea «dovesse darci ragione, sarebbe più complicato spiegare agli autotrasportatori la necessità e l’opportunità di modificare la norma, mentre se fosse bocciata la normativa, io non so quale sarebbe la reazione della nostra base e soprattutto non saprei nemmeno quali margini il governo potrebbe avere nel tentare di sensibilizzare la committenza al dialogo».
Quanto alle ipotesi di modifica della norma, il segretario di Fai-Conftrasporto ha precisato che «di fronte a una prestazione che non è esclusivamente legata alla vezione, si potrebbe anche immaginare una sorta di deroga dai costi minimi. Ma il trasportatore che sottoscrive questo tipo di contratto deve garantire di avere non soltanto i camion, ma i mezzi necessari a realizzare un’operazione più complessa del semplice trasporto».

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