Lo sciopero in calendario per la prossima settimana (30-31 ottobre: il trasporto merci sciopera contro il mancato rinnovo del CCNL) fa perdere ad Anita uno dei suoi consiglieri: Marcello Pigliacelli ha rassegnato le dimissioni dall’associazione degli imprenditori dell’autotrasporto merci, aderente a Confindustria.
L’imprenditore, ai vertici della Pigliacelli Spa, con una nota informativa della sua decisione, puntualizza che il gruppo vanta «il maggior numero di dipendenti nel settore autotrasporti con contratto italiano e assunti in Italia» e afferma di non condividere più né «le dinamiche di Anita nel tavolo datoriale dell’autotrasporto per la trattativa di rinnovo del Contratto Collettivo del settore» né l’atteggiamento dell’associazione «di chiusura verso le legittime richieste dei lavoratori».
Secondo l’imprenditore romano la vera risorsa del settore sono proprio i dipendenti, con i quali è necessario mantenere aperto il confronto «Il vero sviluppo deve saper coniugare lavoro di qualità alle trasformazioni del mercato – puntualizza Pigliacelli – La trattativa è utile alla ricerca delle soluzioni, non per andare verso il deterioramento del trasporto italiano! Il mancato adeguamento contrattuale sarà a solo vantaggio delle imprese straniere operanti in Italia, e di quelle italiane che hanno delocalizzato tutti i propri lavoratori in paesi stranieri, continuando ad esercitare l’attività anche nel nostro Paese. Anita in questo momento non sta lavorando per le imprese italiane. Non sta lavorando per la crescita. Per questo lascio il mio posto nel Consiglio Nazionale, seguito da tutto il mio Gruppo (Pigliacelli Spa)».
Un allontanamento da Anita ma non da Confindustria (a cui aderisce anche Anita) chiedendole «di alzare l’attenzione sulle conseguenze che il comportamento di Anita, in questa occasione, rischia di innescare in un settore strategico per tutta l’economia italiana.»
Mentre le negoziazioni sul rinnovo del CCNL sono attualmente a un punto morto, alcune sigle – Confetra e Fedit – hanno chiesto la riapertura delle trattative per scongiurare lo sciopero del 30 e 31 ottobre.