Lo sconto del 20% dei pedaggi per i pendolari è già una realtà. O meglio, partirà dal prossimo 20 febbraio per andare avanti fino a fine 2015. La soluzione individuata dal governo e accettata da Aiscat è quella di riconoscere la riduzione a chi si muove entro 50 chilometri da punto a punto di un tratto di autostrada e lo percorre 20 volte in andata e altrettante in ritorno.
Ma è ovvio che questo è soltanto l’inizio. Il prossimo impegnativo step sarà quello di dare un nuovo assetto ai rapporti tra lo Stato e le società concessionarie. A questo scopo il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha annunciato l’insediamento dell’ennesimo tavolo tecnico proprio per studiare la situazione e in particolare per «provare a rivedere ed esaminare alcuni punti: il livello degli investimenti a cui è legato l’andamento delle tariffe, l’eventuale spalmatura dell’effetto degli investimenti con l’allungamento delle concessioni; l’eventuale accorpamento delle tratte autostradale; un possibile intervento sui principi regolatori».
Intanto comunque il presidente del Consiglio Enrico Letta si è mostrato particolarmente euforico per la soluzione relativa ai pendolari. Anzi, era così euforico che parlando pubblicamente ha fatto riferimento a uno «sconto anche per gli autotrasportatori».
In realtà l’autotrasporto è ancora in attesa. Un po’ snervato, ma in attesa. Il presidente di FAI-Conftrasporto, Paolo Uggè, si lamenta che «non sia stata avviata ancora la ricerca sulle possibili soluzioni utili a ridurre il peso degli incrementi» dei pedaggi» e sottolinea con fermezza che «è doveroso affrontare la questione nel suo insieme», magari lasciando da parte «gli annunci su iniziative di riduzione che poi finiscono nel nulla», per lavorare invece su «un’ipotesi chiara su ciò che è possibile fare e quello che non è possibile».
Anche il presidente di CNA-FitaCinzia Franchini si è lamentata di come, malgrado gli inviti ripetuti di Unatras, non si sia stata ancora fissata una data per discutere la questione e quindi diventa sempre più urgente che «si faccia chiarezza sul come, sul quando e sul quanto debba essere fatto per rimborsare all’autotrasporto gli ultimi e intollerabili aumenti accordati dal Governo ai concessionari». Aumenti che Franchini chiede ufficialmente al ministro di congelare, in attesa che venga maturata una soluzione.
Franchini poi informa che «come associazione stiamo concordando sui territori alcune azioni di protesta nei confronti dell’atteggiamento di chiusura dei concessionari. Ci aspettiamo che anche Uggè, presidente di Unatras, coordini queste iniziative e per questo chiederemo una presidenza del coordinamento».