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Sirolli, AD Renault Trucks: «Dobbiamo alzare la nostra quota di mercato»

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A Pierre Sirolli, amministratore delegato Renault Trucks Italia dal 1° novembre scorso, sta stretta la quota di mercato italiana del brand della losanga, attestata nel 2019 sul 6,3%. Lo ha detto a chiare lettere argomentandolo con tre element: «Abbiamo un ottimo prodotto, la migliore gamma di sempre e la rete commerciale più capillare tra i costruttori stranieri. Tutto ciò è un grosso vantaggio e ora ci impegneremo a sviluppare le diverse attività per aumentare la quota di mercato».
L’anno che sta per chiudersi ha visto calare le vendite dei veicoli industriali di circa il 7% (dati Unrae) e anche il costruttore francese ha visto contrarre la propria quota in Italia.
Il 2020 però non si prospetta sotto i migliori auspici e le previsioni sono per un mercato ancora in discesa. Per raggiungere il suo obiettivo, Sirolli punta quindi per un verso sulla professionalità della rete che attualmente conta 19 concessionarie e 90 officine autorizzate, per un altro sulle nuove soluzioni tecniche che apportano maggiore efficienza dei veicoli e riduzione dei consumi oltre a nuovi equipaggiamenti per il comfort e la sicurezza dell’autista.
Su come ridurre consumi ed emissioni, Renault Trucks punta al veicolo elettrico, saltando il metano perché considerato “di passaggio”. 

Fabio Martucci, direttore commerciale di RTI ha spiegato infatti come «nei prossimi cinque anni proporremo un mix di varie tecnologie, tra cui nuovi motori diesel, ibridi diesel-elettrici, fino ad arrivare al 100% elettrico.» Il costruttore di Lione offre già veicoli elettrici per la distribuzione e i servizi urbani che vedranno «nel prossimo futuro anche quelli per il lungo raggio».

Giorgio Orsenigo, responsabile dello Sviluppo rete, annunciando per il 2020 l’ingresso di tre nuove officine autorizzate (Bologna, Vicenza e nel Piemonte), ha accennato a una sperimentazione che in Italia ha coinvolto 4 clienti su un «contratto Exelence Predict, che offriremo da gennaio 2020 a tutti gli acquirenti italiani. Consiste in una copertura completa che comprende la possibilità di avvertire nel caso di eventuali guasti al veicolo o della necessità di un intervento in officina per usura dei componenti. In Europa sono già quattromila i veicoli coperti da tale copertura».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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