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Sul filo di lana arrivano le deduzioni per spese non documentate: ecco a quanto ammontano

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Appena in tempo. Il 19 luglio 2019 il ministero dell’Economia e delle Finanze ha indicato le cifre con cui gli autotrasportatori artigiani possono beneficiare delle deduzioni sulle spese non documentate sostenute nel 2018. Appena in tempo perché immediatamente dopo l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le istruzioni per compilare la dichiarazione dei redditi. Il comunicato del ministero ritocca leggermente al rialzo gli importi visto che per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore oltre il Comune in cui ha sede l’impresa è prevista una deduzione forfetaria di spese non documentate, nella misura di 48,00 euro. Deduzione concessa una sola volta per ogni giorno di effettuazione di trasporti, a prescindere dal numero dei viaggi.

Per i trasporti effettuati dall’imprenditore all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa, invece, l’importo deducibile è pari al 35 per cento di quanto riconosciuto per i trasporti oltre il territorio comunale.

 

Istruzioni per la dichiarazione dei redditi
La deduzione forfetaria per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore, secondo quanto contenuto nelle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate, va riportata nei quadri RF e RG dei modelli Redditi 2019 PF e SP, utilizzando nel rigo RF55 i codici 43 e 44 e nel rigo RG22 i codici 16 e 17.

I codici si riferiscono, rispettivamente, alla deduzione per i trasporti all’interno del Comune e alla deduzione per i trasporti oltre tale ambito.

 

I commenti
«Diamo atto al Ministro Toninelli di aver mantenuto l’impegno con la categoria» ha commentato il presidente di di Confartigianato Trasporti e di Unatras Amedeo Genedani, ricordando che il provvedimento fornisce a migliaia di microimprenditori di recuperare in media 8.000 euro di minori tasse da pagare.

«Le deduzioni forfettarie costituiscono una flat tax ante litteram– ha aggiunto Genedani – riducono le tasse e sostengono il reddito di tutte le microimprese del settore che garantiscono flessibilità e professionalità a tutta la filiera», anticipando per gli anni a venire la sua intenzione di chiedere per questo segmento di imprese l’equiparazione della deduzione quantomeno alla trasferta riconosciuta per il dipendente autista.
Ovviamente la partita non finisce qui. «Adesso è necessario che il Ministro Toninelli proceda con gli altri dossier ritenuti urgente dall’autotrasporto per la tutela delle imprese italiane – conclude Genedani – attraverso un’azione concreta contro i divieti imposti al Brennero dal Tirolo, la ripubblicazione dei costi di esercizio da parte del MIT e l’avvio del fondo ad hoc per il rinnovo del parco mezzi». E proprio per discutere di questi temi le associazioni dell’autotrasporto sono state convocate al ministero il prossimo 23 luglio.

 

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