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Thomas Baumgartner cede al figlio Hannes la guida di Fercam

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Uno dei talloni d’Achille dell’autotrasporto italiano (ovviamente non il solo) è costituito dal passaggio generazionale, perché spesso quando l’azienda – piccola o grande che sia – passa di mano dal padre al figlio qualcosa si inceppa. Thomas Baumgartner avrà fatto questa riflessione centinaia di volte. Quando nel 1981 ha preso in mano il timone di Fercam, in realtà raccoglieva il testimone di suo padre Eduard, che nel 1963 aveva rilevato un’azienda fondata già nel 1949. Così, ha avuto tutto il tempo per capire come gestire questo passaggio senza criticità e a quel punto per metterlo in atto. Cosa che ha fatto oggi pomeriggio, quando nel corso del consiglio di amministrazione ha lasciato il posto al figlio primogenito Hannes.

In che modo si è convinto che questo fosse il momento e la modalità corretta per il passaggio?
Il problema – risponde Baumgartner – sorge quando il «passaggio generazionale non è adeguatamente preparato e viene pilotato da una parzializzazione delle competenze e da una suddivisione delle responsabilità su più eredi. Io credo che competenze e attività vadano chiaramente definite e possibilmente concentrate su pochi eredi, di cui uno deve avere la responsabilità globale».

Oltre alla parzializzazione delle competenze, spesso a costituire un problema è anche la mancanza di motivazioni o di interesse nelle generazioni successive. Ma anche da questo punto di vista Baumgartner sottolinea che ha accolto con soddisfazione, «ormai dieci anni fa, la decisione di mio figlio Hannes di volersi dedicare all’attività di famiglia; nel corso di questi anni ho potuto constatare e vedere in lui i presupposti necessari: competenza, impegno instancabile e anche una buona dose di umiltà».

Hannes Baumgartner ha 34 anni, ha studiato economia aziendale alla Bocconi di Milano per poi lavorare per due anni nel Controlling di BMW Italia. Una volta in Fercam ha lavorato prima nella filiale francese e poi nell’avvio delle attività della consociata slovacca a Bratislava. Sei anni fa è rientrato a Bolzano per guidare la divisione “Transport” che da sola realizza la metà del fatturato aziendale (quello previsionale 2016 è di 675 milioni di euro) oltre ad essere responsabile del settore Air& Ocean e del comparto IT dell’azienda.

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