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Trasporto pesante Brennero, le soluzioni di Anita, Anfia e Unrae

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Il trasporto merci pesante attraverso il Brennero? No a soluzioni unilaterali, sì a una movimentazione economicamente sostenibile e rispettosa dell’ambiente. È la risposta che tre delle più importanti associazioni del mondo del trasporto merci e dell’automotiveAnita, Anfia e Unrae – hanno dato oggi a Bolzano per risolvere con proposte concrete il problema del traffico merci attraverso il passo alpino.

Si tratta di una questione fondamentale per il trasporto su strada italiano, visto che il 70% dell’economia dello Stivale passa attraverso le Alpi e il Brennero è fondamentale per le esportazioni verso i ricchi mercati del Centro e del Nord Europa. La soluzione passa da una politica dei trasporti attraverso l’arco alpino il più possibile condivisa, che bilanci le istanze ambientali con le ragioni dell’economia.

«Iniziative unilaterali, come il sistema di dosaggio dei veicoli pesanti messo in piedi dal Tirolo, non solo distorcono la concorrenza e contrastano con il diritto UE – ha dichiarato Thomas Baumgartner, presidente di Anita – ma hanno anche un effetto controproducente su congestione ed emissioni nocive, come testimoniato dalle lunghe file di Tir che si sono registrate nei giorni di divieto. Inoltre il trasporto combinato strada-ferrovia, pur se già adottato diffusamente, e il trasferimento delle merci dalla strada al treno è un rimedio limitato e nel breve periodo velleitario».
Baumgartner ha quindi elencato le risposte della sua associazione al problema: eliminazione del divieto notturno e del sistema di dosaggio; Rola anche per le autovetture; equiparazione nel progetto di cooperazione transfrontaliera Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino dei traffici di transito a quelli con origine o destino; potenziamento e aumento dei terminali di transhipment (il trasferimento di merci da un mezzo di trasporto a un altro); incentivi pubblici per chi sceglie l’intermodale e miglioramento della qualità del servizio; alimentazioni GNL dei mezzi pesanti; diffusione dell’Euro VI; soluzioni innovative come guida autonoma in platooning o combinazioni ampliate dei carichi (Ecocombi).
«Per la sostenibilità ambientale e la contemporanea domanda sempre più crescente di trasporto – ha aggiunto Pierre Lahutte brand president di Iveco – il gas naturale è oggi la tecnologia immediatamente applicabile nonché l’unica in grado di offrire da subito una riduzione delle emissioni: quasi 110.000 ton/anno di emissioni CO2 in meno (se si usa biometano) rispetto a una motorizzazione diesel equivalente».
«In Europa il 78% delle merci viaggia su strada – ha poi sottolineato Franco Fenoglio, presidente sezione veicoli industriali dell’Unrae – Il camion è economico ed affidabile per l’intera catena logistica e quindi manterrà la sua importanza. Piuttosto, poiché nel nostro Paese oltre il 64,8% dei veicoli appartiene alle classi Euro da 0 a 3 (11 anni di anzianità media), sarebbe fondamentale un ricambio strutturale del parco circolante con veicoli di ultima generazione: Euro VI, LNG, CNG, ibrido».

Posizioni critiche sulla gestione del Brennero e le proposte di chiusura o limitazione di circolazione ai mezzi pesanti da parte dell’Austria erano state espresse anche da Unatras e Conftrasporto.

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