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Autostrade, IA e guida autonoma: la Tangenziale di Napoli diventa laboratorio di mobilità intelligente

Grazie al sistema sviluppato da Movyon sarà possibile modulare la velocità di transito con l’obiettivo di fluidificare il traffico. Previste riduzione dei tempi di percorrenza e delle emissioni fino al 15%. L'iniziativa è promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

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Viaggiare in autostrada in modo più intelligente, scorrevole e sicuro. È con questo obiettivo che Autostrade per l’Italia ha avviato la sperimentazione del «Dynamic Speed Limit», il primo servizio nazionale che suggerisce in tempo reale la velocità ottimale di percorrenza ai veicoli connessi, per evitare la formazione di code e migliorare la sicurezza. Il progetto, sviluppato da Movyon (società tecnologica del Gruppo Aspi) e promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ambito delle iniziative del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST), è partito sulla Tangenziale di Napoli e punta a trasformare l’infrastruttura in una vera e propria Smart Road.

Ma come funziona nel dettaglio questa tecnologia? In pratica il sistema sfrutta le antenne installate lungo la tratta, sensori stradali e dispositivi a bordo veicolo per inviare indicazioni sulla velocità da mantenere, in base alle condizioni di traffico rilevate in tempo reale. I dati vengono elaborati da un modello di traffico sviluppato dall’Università Federico II di Napoli. L’obiettivo: ottenere l’effetto «onda verde», fluidificando la circolazione e riducendo i tempi di percorrenza fino al 15%, insieme a una possibile riduzione degli incidenti tra il 10% e il 30%.

Durante i test, alcuni veicoli della flotta Tangenziale di Napoli e un’auto a guida autonoma sviluppata dal Politecnico di Milano hanno ricevuto e applicato le indicazioni del sistema, dimostrando la possibilità di un dialogo diretto tra strada e veicolo. In pochi giorni, l’infrastruttura ha elaborato circa 3,5 milioni di dati di transito al giorno, classificando parametri come tipo di veicolo, velocità, corsia e distanza di sicurezza.

Ma il potenziale va ben oltre la sperimentazione attuale. Il sistema è pensato infatti per dialogare con tutti i veicoli connessi, aprendo scenari interessanti anche per il trasporto pesante: in futuro, ad esempio, i camion dotati di tecnologia V2I (Vehicle-to-Infrastructure), cioè in grado di comunicare direttamente con l’infrastruttura tramite connessione wireless, potranno ricevere in tempo reale indicazioni sulla velocità ottimale da mantenere, contribuendo a una circolazione più fluida e sicura anche nei tratti più trafficati. Una funzionalità utile per le flotte più moderne, già attrezzate con sistemi avanzati di connettività.

Con questa iniziativa, Autostrade per l’Italia consolida così il proprio ruolo pionieristico nell’integrazione tra rete stradale e veicoli connessi: è infatti la prima concessionaria in Italia a testare la circolazione di veicoli a guida autonoma su tratti a traffico aperto, puntando su intelligenza artificiale, digitalizzazione e mobilità sostenibile.

A questo link è possibile vedere il video ufficiale di Autostrade per l’Italia che illustra il funzionamento del sistema e le potenzialità della sperimentazione.

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