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Rapporto incidentalità MIT, nel 2022 in lieve calo le vittime nel trasporto pesante (- 1,8%)

Solo gli autisti di autocarri e i ciclisti sono calati in mortalità (dati Istat), gli altri utenti della strada aumentano. Nel primo semestre 2023, rispetto a quello dell’anno precedente, sono in calo soprattutto le vittime sulle autostrade (-9,7%). Nel quinquennio 2018-2022 gli infortuni con mezzi pesanti (camion e bus) hanno interessato solo il 5% dei mezzi di trasporto coinvolti

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Nel 2022 si è registrato un lieve calo delle vittime nel trasporto pesante (-1,8%), in controtendenza rispetto agli altri mezzi di trasporto (biciclette escluse). È uno dei dati più interessanti che emerge dal Rapporto 2023 sulle statistiche sull’incidentalità nei trasporti stradali, elaborato dal MIT – ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il report ha come obiettivo il “miglioramento della sicurezza stradale” attraverso l’elaborazione di relazioni di sintesi, statistiche, tabelle di dati e grafici. L’attività di ricerca e produzione statistica è stata portata avanti dal “Gruppo di lavoro sulle statistiche relative all’incidentalità, ai trasporti ed alle infrastrutture stradali”, che dal 2015 opera presso il ministero ed è formato da esperti di settore e rappresentanti di associazioni di familiari di vittime della strada.
Il Rapporto è composto da sintesi dei dati (“Pillole informative”) e da documenti realizzati con il contributo di Istituto nazionale di statistica (Istat), Automobile Club d’Italia (Aci), Ufficio statistica MIT (Direzione generale per la digitalizzazione, i sistemi informativi e statistici – Dgdsis), Polizia di Stato, Carabinieri, Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori (AISCAT) e Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa).
Vediamo qualche cifra.

Nel 2023 leggero calo degli incidenti stradali

Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel semestre gennaio-giugno 2023 si registra, rispetto allo stesso periodo del 2022, una diminuzione molto limitata del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (79.124, -1%) e dei feriti (106.493, -0,9%). Per le vittime entro il trentesimo giorno il calo è leggermente più marcato (1.384, -2,5%). Sempre nel confronto con il primo semestre 2022, sono in diminuzione soprattutto le vittime sulle autostrade (-9,7%), seguono le strade extraurbane (-3,3%) e le strade urbane (-0,1%). Rispetto ai primi sei mesi del 2019 (periodo pre-pandemico), nel primo semestre 2023 le vittime si riducono in misura significativa.

Nel 2022 166 deceduti (-1,8%) tra gli autotrasportatori

Per l’Istat, il 2022 è stato caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, anche dell’incidentalità stradale. I morti in incidenti stradali in Italia sono stati 3.159 (+9,9% rispetto all’anno precedente), 223.475 i feriti (+9,2%) e 165.889 gli incidenti stradali (+9,2%), valori tutti in crescita rispetto al 2021, ma ancora più bassi nel confronto con il 2019 per incidenti e feriti (rispettivamente -3,7% e -7,4%).
Il numero di vittime è invece pressoché stabile, di poco inferiore a quello registrato nel 2019 (-0,4%). I morti entro le 24 ore dagli incidenti sono 2.651, mentre si contano 508 deceduti dal secondo al trentesimo giorno dall’evento. Le vittime aumentano per tutti gli utenti della strada rispetto al 2021, fatta eccezione per i ciclisti e per gli occupanti di autocarri. Tra questi ultimi si registrano 166 deceduti (-1,8%). Rispetto al 2021 si rimane comunque ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia, ad esclusione delle vittime su strade urbane. Nel confronto con il 2021 sulle autostrade si registra, per gli incidenti, un aumento del 9,7% e del 19,9% per le vittime; sulle strade urbane +9,8% per gli incidenti e +5,5% per le vittime, sulle strade extraurbane +7,2% per i sinistri e +12,2% per i decessi.
Anche nel complesso della UE a 27 il numero delle vittime riprende ad aumentare nel 2022 (20.669, +3,7% rispetto all’anno precedente), dopo la drastica riduzione dei due anni di pandemia (22.761, -9,1% sul 2019).

Distrazione, mancata precedenza e alta velocità le cause di incidenti

Tra i comportamenti errati alla guida si confermano come più frequenti la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 38,1% dei casi (82.857), valore stabile nel tempo. La guida troppo veloce è il comportamento più sanzionato (38,7% del totale). Rimane elevato il numero di multe per uso di cellulari in auto e aumentano le sanzioni per guida sotto effetto di alcool e droghe.

Nel 2023 aumentano le denunce per infortuni con mezzo di trasporto (+ 4,5%)

I dati provvisori dell’Inail relativi ai primi otto mesi del 2023 rilevano 41.960 denunce di infortuni con mezzo di trasporto coinvolto, di cui quasi l’80% (oltre 33 mila) sono in itinere. Rispetto al pari periodo del 2022 si registra un aumento del 4,5% (circa 1.800 denunce in più). I dati restano anche in questo caso ben al di sotto di quanto rilevato nel 2019 ante-pandemia (49.261 denunce). L’incidenza degli infortuni stradali sul totale delle denunce di infortunio tra gennaio e agosto 2023 è pari provvisoriamente al 10,9%.

Nel 2022 oltre 80 mila gli infortuni sul lavoro con mezzo di trasporto

Nel 2022 gli infortuni sul lavoro avvenuti con il coinvolgimento di un mezzo di trasporto denunciati all’Inailsono stati 80.037, in aumento rispetto al 2021 (+3,5%). Va però considerato che in era pre-Covid si superavano spesso i 90 mila casi e che l’incremento può essere motivato dal rilancio nel 2021 della maggior parte delle attività economiche e dalla riduzione del ricorso al lavoro agile.
L’incidenza degli infortuni stradali sul complesso delle denunce nel corso del 2022 è stata dell’11,4%, inferiore al 13,7% registrato nel 2021 e al 12,9% media del quinquennio.

Solo il 5% di operatori di mezzi pesanti soffre infortuni lavorativi

Un dato interessante emerge dal tipo di mezzo di trasporto coinvolto negli infortuni sul lavoro. Nel quinquennio 2018-2022, circa il 70% degli infortuni con mezzo di trasporto coinvolto accertati positivamente e codificati, ha interessato veicoli leggeri per il trasporto merci o passeggeri (auto, furgoni, trattori senza rimorchio, ecc.) seguiti dal 25% dai veicoli a due-tre ruote, motorizzati o meno (motociclette, scooter, biciclette, monopattini, ecc.). Invece solo il 5% dei “mezzi pesanti” (camion per il trasporto merci, autobus e corriere per il trasporto passeggeri) è coinvolto in questo tipo di infortuni, mentre è contenuta allo 0,4% la quota di altre tipologie di veicoli (su rotaia, natanti, aeromobili).

Infortuni mortali con mezzo di trasporto coinvolto nel 2022

Infine, nel 2022, i decessi denunciati per infortunio sul lavoro con mezzo di trasporto coinvolto sono stati 496, oltre la metà avvenuti in itinere (272). Il dato degli eventi mortali stradali è in aumento rispetto al 2021 (+11,5%), ma resta comunque al di sotto di quanto registrato nel 2019 (516 denunce mortali) e 2018 (603). L’incremento dei decessi nel 2022 rispetto al 2021 è dovuto principalmente alla maggior crescita degli eventi mortali in itinere (17,2%) piuttosto che dei casi in occasione di lavoro (5,2%).

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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