Il Natale degli italiani passa per la tavola e, di riflesso, per le ruote dei nostri camion. Secondo le stime Coldiretti, quest’anno spenderemo circa 3 miliardi di euro in prodotti alimentari per le festività. Pensate a quanta di questa merce contiene uova: dai panettoni artigianali alla pasta fresca, dalle creme ai dolci tipici regionali. Una domanda sorge spontanea: da dove arrivano tutte queste uova?
Molte sono italiane, ma una fetta importante arriva dall’estero. E qui iniziano i problemi, perché se la tracciabilità salta, la sicurezza alimentare vacilla e chi ha accettato di trasportare questo rischio si trova giustamente esposto a sanzioni pesanti.
Il caso Pavia: un campionario di infrazioni
Proprio alla vigilia di Natale, la Polizia Stradale di Pavia ha fermato un mezzo pesante con targa straniera proveniente dalla Romania. Quello che doveva essere un normale trasporto di merci si è rivelato un disastro normativo su più fronti.
Il carico comprendeva 400 uova, ma c’era un dettaglio fondamentale mancante: la tracciabilità. Senza etichettatura, senza origine certa, senza garanzie igienico-sanitarie. Risultato? È dovuta intervenire l’Agenzia per la sicurezza della salute pubblica, che ne ha disposto l’immediata distruzione.
Non solo merce: quando il verbale diventa “monstre”
Ma il problema non era solo nel vano di carico. Il controllo minuzioso degli agenti ha portato alla luce una serie di violazioni che ogni autista dovrebbe temere:
- Documentazione del mezzo: Il camion era a noleggio, ma il contratto era già scaduto.
- Tachigrafo: Lo strumento non era stato né revisionato né tarato correttamente.
- Uso improprio della carta conducente: Nel cronotachigrafo era inserita la scheda di un altro autista, non di quello effettivamente al volante.
Il conto finale? Una sanzione pesantissima da 9.695 euro.
Elementi per comprendere
Il trasporto di uova senza indicazione di origine viola i pilastri della sicurezza europea (Regolamento CE 178/2002).
- La norma: Quando la merce è priva di documenti che ne attestino la provenienza, scatta il sequestro finalizzato alla distruzione.
- Sanzione: Oltre alla perdita economica del carico, le sanzioni amministrative per la mancata tracciabilità possono variare (secondo il D.Lgs 190/2006) da 1.500 a 3.000 euro. In questo caso, l’intervento dell’ATS è stato immediato per scongiurare rischi sanitari (salmonella o aviaria).
Ma le sanzioni più pesanti riguardano le violazioni relative al tachigrafo.
- Uso della carta altrui: Violazione dell’Art. 179 comma 2 e 9 del CdS. Guidare con la scheda di un altro conducente è equiparato alla manomissione dei tempi di guida. E quindi la sanzione amministrativa pesante, sospensione della patente (da 15 giorni a 3 mesi) e decurtazione di 10 punti
- Mancata revisione/taratura: Violazione dell’Art. 179 comma 1. Il tachigrafo deve essere omologato e verificato periodicamente. Se la taratura è scaduta, lo strumento è considerato non funzionante.
Infine c’è la parte documentale relativa alla circolazione stradale.
- La norma: L’art. 84 del CdS regola l’uso dei veicoli senza conducente (noleggio).
- Se il contratto è scaduto, il veicolo circola “fuori titolo”. Questo comporta una sanzione pecuniaria elevata e il fermo amministrativo del mezzo, che impedisce alla ditta di proseguire l’attività con quel camion.
| Infrazione | Riferimento Normativo | Conseguenza Principale |
| Mancata Tracciabilità Uova | Reg. CE 178/2002 | Distruzione merce + Multa sanitaria |
| Uso Carta Conducente Terzi | Art. 179 CdS | Multa pecuniaria + Sospensione Patente |
| Tachigrafo non tarato | Art. 179 CdS | Sanzione per inefficienza strumenti |
| Noleggio Scaduto | Art. 84 CdS | Sanzione + Fermo amministrativo mezzo |
