Come in Italia, anche nel Regno Unito lo scorso week end era da bollino nero sulle strade. Ma a causare otto vittime e quattro feriti sabato lungo l’autostrada M1 nei pressi di Milton Keynes (a 86 km a nord da Londra) non è stato il traffico. All’origine c’è un incidente in cui sono stati coinvolti due camion (con le livree di FedEX e di AIM Logistics) e un minibus da 16 posti in cui stava viaggiando una comitiva di indiani con l’intenzione di spostarsi da Nottingham e Londra e da lì effettuare un viaggio in Europa tramite l’Eurostar. Le vittime viaggiavano tutte sul minibus.
La dinamica dell’incidente non è chiara, però la polizia ha immediatamente arrestato i due autisti dei veicoli pesanti, Ryszard Masierak, 31enne di Worcestershiree, e David Wagstaf, 53enne di Stoke-on-Trent. La loro situazione però appare differente. Per entrambi l’accusa è di aver provocato la morte e gravi lesioni tramite guida pericolosa. Elemento questo ovviamente da dimostrare poi in giudizio. Ma per Masierak c’è anche un aggravante: malgrado inizialmente si sia parlato di guida in stato di ebbrezza, dalle prime verifiche invece sarebbe emerso che stesse viaggiando oltre i limiti consentite dalle normative sui tempi di guida e di riposo. Non a caso comparirà davanti al giudice già stamattina, mentre il suo collega dovrà presentarsi davanti alla Corte il prossimo 11 settembre.
Ad aggravare in parte la posizione degli autisti è anche la grande attenzione mediatica suscitata dall’evento. Gli organi di stampa britannici, per esempio, sottolineano che quello di sabato sulla M1 è stato il più grave incidente stradale nel Regno Unito degli ultimi 24 anni.